Le tonsille di Luca

Storie di omeopatia quotidiana Guarigioni in breve raccontate dagli omeopati italiani (e non)

cura di:

Marco Colla
Medico Chirurgo – Omeopata BIELLA
Docente Scuola di Medicina Omeopatica Similia Similibus di Torino
studio@marcocolla.it

Monica Delucchi
Medico Chirurgo – Omeopata GENOVA/BRESCIA
Docente Scuola di Omeopatia Centro Studi La Ruota di Milano
monica.delucchi.csr@gmail.com

Le grandi tonsille di Luca

Michela Nava

Medico Chirurgo – Omeopata  BERGAMO

La mamma mi porta a visita il piccolo Luca, 5 anni e mezzo: dopo un rialzo febbrile fino 38°C accompagnato da un episodio di vomito, il giorno successivo compare faringodinia; la mamma riferisce inoltre una tosse “strana”, come da fastidio legato alla gola, come se avesse qualcosa in gola.

Luca frequenta un piccolo asilo parentale, in cui sono previste uscite in natura anche nella stagione più rigida.

La visita di Luca è difficoltosa: seppur mi abbia già conosciuto in precedenza ed incontrato anche in occasioni extra-lavorative, resta in braccio alla mamma e non è possibile avvicinarlo senza scatenare pianto. Non risponde alle mie domande.

Al momento della visita non ha febbre; la cute è pallida.

Riesco finalmente, anche se a distanza, ad osservare il faringe, dove risulta un evidente edema tonsillare bilaterale (non è visibile l’ugola e le tonsille quasi si toccano) e si osservano piccole chiazze purulente da ambo i lati. Irritazione e piccole soffusioni emorragiche si intravedono nel retrofaringe.

Luca non riferisce sapore amaro in bocca, né è apprezzabile odore putrido. Nonostante il forte edema, non presenta difficoltà respiratoria. Non presenta sete. La mamma lo descrive “KO”, astenico.

La mamma è spaventata alla vista del faringe, ma altrettanto timorosa all’idea di somministrare una terapia antibiotica perché il piccolo è reduce da una lunga storia di parassitosi intestinale e teme di peggiorare la disbiosi. Per questo motivo concordiamo di tentare con l’omeopatia, riservandoci di cambiare strada in caso di mancato miglioramento o di peggioramento del quadro clinico.

 

Effettuo quindi la seguente repertorizzazione:

Il sintomo evidente che mi ha guidato nella scelta del rimedio è stato il forte edema tonsillare, tale addirittura da non vedere l’ugola.

Dalla repertorizzazione sono emersi come primi rimedi Apis e Phytolacca

Sono seguiti da vicino da rimedi come Kalium bichromicum, che non considero per l’assenza di secrezioni tenaci; Belladonna, che non considero perché le modalità di presentazione dei sintomi di Luca sono molto diverse; Hepar sulfur e Mercurius, che non scelgo per la diversità delle secrezioni purulente.

Apis e Phytolacca sono entrambi caratterizzati faringodinia con irradiazione alle orecchie, sensazione di corpo estraneo in gola e da forte edema tonsillare: condividono la rubrica “Gola; edema; grandi tonsille, tonsille si toccano”.

L’esordio di Apis è però improvviso e l’acuzie è caratterizzata da irrequietezza e movimento. Il dolore è pungente e la deglutizione estremamente difficoltosa, tipicamente migliora con il freddo locale e l’edema tonsillare solitamente è rosato, senza placche.

Nella faringite da Phytolacca l’edema tonsillare è accompagnato da dolore bruciante, specie alla deglutizione, e talora da ulcerazione; spesso esordisce dopo esposizione al freddo umido.

Scelgo Phytolacca anche per via dell’esordio non repentino (la mamma segnala rialzo termico e vomito prima della comparsa di faringodinia, insorta in un secondo momento), per la presenza di piccole ulcerazioni e infine per l’atteggiamento relativamente calmo di Luca (si agita solo per la paura della visita, si tranquillizza tra le braccia della mamma), che nonostante il malessere respira tranquillo e viene descritto come astenico.

Prescrivo dunque PHYTOLACCA DECANDRA 7 CH 3 globuli ogni 2 ore il primo giorno.

Consiglio anche l’utilizzo locale di argento colloidale in spray.

Mi tengo in contatto con la mamma per seguire l’evoluzione.

Già dopo il primo giorno di terapia si osserva riduzione dell’edema tonsillare, risulta visibile l’ugola; le piccole chiazze purulente risultano in riduzione.

Riduco la frequenza di somministrazione della Phytolacca a 4 volte/dì e dopo altri 3 giorni il quadro faringeo risulta in ulteriore miglioramento: ancora ridotto l’edema, persistono alcune soffusioni emorragiche tonsillari.

Il piccolo non ha più febbre né faringodinia, sono tornati appetito e vitalità. Riduco la frequenza di somministrazione di Phytolacca a 3/die per altri 3 giorni, nel frattempo il quadro si è completamente risolto e Luca è tornato il bimbo di sempre.

Fig. 1

Fig. 2

Fig. 3

repertorizzazione

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