Alcuni casi di eventi avversi dopo la “vaccinazione covid” trattati con l’Omeopatia Classica (2)

Alcuni casi di eventi avversi dopo la “vaccinazione covid” trattati con l’Omeopatia Classica (2)

Andrea Corinna Mayer

Omeopata classica dipl. hfnh/SHI

Studio di Omeopatia Classica, Locarno, SVIZZERA

andrea.mayer@omeopata.ch


Gabriele Spooren-Bunzel

GERMANIA

Medorrhinum, Silicea, Colocynthis e altri rimedi omeopatici curano la grande diversità di danni da vaccinazione covid

Many scientific articles have been published on the great variety of covid vaccination damage. This article gives five examples of cases of covid vaccination damage treated with classical homeopathy by applying the “Jus method” – typical for homeopaths who have studied at the SHI School of Homeopathy in Zug, Switzerland. In some cases of “covid vaccination damage”, a single remedy is sufficient. In other cases, one remedy follows another – depending on the most important symptoms to be treated. In two of the five cases Medorrhinum was prescribed, in one case as an intermediate remedy. One case supports the recommendation of Mohinder Singh Jus: “If the remedy is correct, the body will listen to it.” In many cases, a remedy can lead to a complete healing even if – according to the repertory – not all of the patient’s symptoms are “covered” by this remedy. In three cases, complete healing was achieved – including the symptoms from before the “covid vaccination”. In one case, residual symptoms remained, but even there, classical homeopathy was able to bring enormous relief. A very positive “side effect” of homeopathic treatment is always further development on a mental and spiritual level. Hopefully, it will become more widely known that classical homeopathy has the power to cure cases of “covid vaccination” damage and that this article can contribute to this goal.

 

KEYWORDS

Medorrhinum, Jus method, constitutional treatment, Covid vaccination.

 

RIASSUNTO

Sulla grande varietà di danni da vaccinazione Covid sono stati pubblicati molti articoli scientifici. Questo articolo riporta cinque esempi di casi di danni da vaccinazione covid trattati con l’omeopatia classica applicando il “metodo Jus” che è tipico per omeopati che hanno studiato alla Scuola di Omeopatia SHI di Zugo, Svizzera. In alcuni casi di danni da vaccinazione covid, un solo rimedio omeopatico è stato sufficiente. In altri casi una sequenza di rimedi portava alla guarigione scegliendo ogni rimedio in base ai sintomi più importanti da curare. In due dei cinque casi è stato prescritto Medorrhinum, in un caso come rimedio intermedio. Un caso sopporta la raccomandazione del nostro maestro di omeopatia Mohinder Singh Jus: “Se il rimedio è giusto, il corpo ascolta.” In tanti casi un rimedio può portare alla guarigione anche se – secondo il repertorio – non tutti i sintomi del paziente vengono “coperti” da questo rimedio. In tre casi è stata raggiunta una guarigione completa – incluso i sintomi dello stato prima della vaccinazione Covid. In un caso sono rimasti dei residui dei sintomi, ma anche lì l’omeopatia classica ha potuto portare un sollievo enorme. Un “effetto collaterale” molto positivo del trattamento omeopatico è sempre un ulteriore sviluppo a livello mentale e spirituale. Speriamo che diventi più conosciuto il fatto che l’omeopatia è in grado di curare casi di danni da vaccinazione Covid e che questo articolo possa contribuire a raggiungere questa meta.

 

PAROLE CHIAVE

Medorrhinum, metodo Jus, trattamento costituzionale, vaccino anti-Covid.

 

INTRODUZIONE

Sono stati pubblicati molti articoli scientifici sulla grande varietà di danni da vaccinazione covid (p.es. Mayer, 2021a, Mayer 2022). Prendendo in considerazione che certi lotti della vaccinazione covid contengono grafene (Hughes, 2022), DNA di plasmidi (Health Canada, 2023) e batteri (Granögger, 2023), potrebbe quasi essere sorprendente che l’omeopatia classica è capace di guarire pazienti danneggiati dal “vaccino covid” (Mayer, 2021b, Mayer et al., 2023). Questo articolo riporta cinque esempi di casi di danno da “vaccino covid” trattati con l’omeopatia classica, applicando il “metodo Jus” che deriva dal metodo di J. T. Kent e B. K. Bose., un allievo di Kent. Mohinder Singh Jus continuò a perfezionare questo metodo rapido e profondo. Si basa su una precisa conoscenza della Materia Medica, cioè l’omeopata che lavora secondo il metodo Jus deve aver memorizzato molti sintomi dei rimedi omeopatici e deve anche sempre tenere presente quali altri rimedi sono contenuti nelle stesse rubriche omeopatiche. Questo fa sì che l’omeopata può porre altre domande ancora più specifiche per comparare i rimedi e trovare quello indicato per il/la paziente.

Caso 1 – Elettricità nella testa

Il 31 marzo 2023, una paziente di 74 anni si presenta nello studio omeopatico lamentando forti dolori di trazione e pressione intorno al petto, “dove passa il reggiseno”, come descrive lei stessa. “Si tratta di veri e propri crampi che mi tormentano per due ore di seguito e mi costringono a raggomitolarmi”, riferisce. Aggiunge inoltre che applica anche del calore locale, che allevia il disagio. “Questi disturbi sono apparsi poco dopo la seconda vaccinazione covid del 20 dicembre 2021”, continua la paziente. Da allora soffre anche di “elettricità nella testa”, come riferisce, cioè un dolore che le attraversa la testa da destra a sinistra come un lampo, la cui frequenza varia molto, da più volte al giorno a una volta in due settimane. Da tempo soffre di una lieve cefalea, che è peggiorata dopo la vaccinazione covid. Inoltre, da allora soffre di vertigini e acufene “che sembra un fischio lontano”. Dice anche di essere costantemente stanca sempre da quando ha fatto l’ultimo vaccino covid. “Da allora devo anche prendere dei farmaci per la pressione perché ho la pressione alta“, conclude la sua relazione sui sintomi che ha sviluppato subito dopo la vaccinazione covid. Aggiunge sollevata: “Per fortuna non ho dovuto fare la terza vaccinazione perché ho preso il Covid”.

Secondo il cardiologo l’ECG non ha rilevato nulla che possa spiegare il dolore al petto.

A ciò si aggiungono i sintomi che la paziente aveva già prima della vaccinazione covid: crampi addominali che migliorano raggomitolandosi e applicando calore localmente; forti rutti improvvisi; stimolo a urinare di notte (circa tre volte); mal di schiena da cinque anni, da quando ha avuto un’ernia discale. Durante le gravidanze ha avuto infezioni renali che risalgono a circa 50 anni fa, e anche un’infezione renale che è durata per quasi due anni dopo l’ultimo parto. All’età di 16 anni le è stata asportato l’appendice a causa di un’infiammazione.

A causa dei sintomi tipici di Colocynthis che sono in primo piano in questo momento – dolore crampiforme che migliora piegandosi in avanti e con applicazioni calde – somministro alla paziente una monodose di due globuli di Colocynthis 200K e le do un’altra dose del rimedio da portare a casa con il consiglio di prenderlo se dovesse avere una ricaduta.

Al successivo controllo, il 5 maggio 2023, la paziente riferisce con entusiasmo di non avere più alcun dolore. Aveva ripreso il rimedio a Pasqua, dopo aver avuto un breve svenimento. Da allora non ci sono più state altre ricadute.

Il 12 maggio 2023 la paziente viene nello studio poco dopo un incidente domestico: ha “sbattuto” la testa contro la buca delle lettere perché è stata assaltata da un cane, quindi ha avuto di nuovo vertigini. Le somministro una monodose di Arnica XM perché voglio prevenire un ematoma subdurale.

Per quanto riguarda gli altri sintomi, il giorno stesso riferisce: “I dolori crampiformi intorno al petto ora passano più rapidamente e si sono ridotti a metà. Non sono più costretta a raggomitolarmi per il dolore. I lampi in testa sono scomparsi. Anche il mal di testa persistente, che era presente da molto tempo, è migliorato e il fischio nella testa si è notevolmente ridotto. “Non ho più dolori allo stomaco e non sono più stitica“. Racconta anche di aver superato un’influenza, con tosse e raffreddore, senza assumere farmaci. Questo viene interpretato come una reazione di sfogo. Solo il mal di schiena è rimasto. Una piacevole osservazione della reazione iniziale al rimedio Arnica XM – somministrato all’inizio del check-up – è che le vertigini sono subito scomparse.

Il mio ragionamento in questo caso è che quando i sintomi acuti dell’incidente si saranno attenuati, quello sarà il momento giusto per assumere il rimedio omeopatico costituzionale, in modo che la paziente diventi più resistente e non abbia delle ricadute.

Le seguenti caratteristiche e sintomi della paziente sono determinanti per la scelta del rimedio costituzionale: La famiglia è molto importante per la paziente. Lei fa tutto in fretta, un sintomo che colpisce soprattutto considerando la sua età. Fa dei rutti rumorosi che le escono in modo incontrollato.

Riceve una dose unica di due globuli di Argentum nitricum 200K da portare a casa, ma da assumere solo quando non avrà più il mal di testa locale dovuto all’incidente.

Il 23 maggio 2023, cioè solo dieci giorni dopo l’assunzione di Arg-n 200K, la paziente riferisce con entusiasmo: “Non ho quasi più avuto i dolori crampiformi al petto, e semmai il dolore è stato molto lieve. Non sono più svenuta e non ho più avuto vertigini. Solo quando lavoro tanto mi stanco ancora. Anche i lampi in testa sono spariti e il mal di testa non lo sento quasi mai”. Si scopre anche che non sente più l’acufene. Anche il tipico sintomo dell’Argentum, l’eruttazione involontaria, è completamente scomparso e non ha più crampi addominali.

Al successivo controllo del 29 settembre 2023 – ben quattro mesi dopo – la paziente è ancora in salute, senza ricadute. Dice: “Tutto a posto. Lo confermano anche il cardiologo nonché il gastroenterologo”. Si nota che la paziente ha anche acquisito fiducia in sé stessa – un’osservazione frequente dopo un trattamento costituzionale – ora si difende immediatamente se qualcosa le ripugna e quindi non accumula più rabbia. Il rimedio omeopatico non viene ancora ripetuto, ma viene raccomandato alla paziente di chiamare se dovesse avere di nuovo dei disturbi. Fino ad oggi non ha più avuto delle ricadute. 

Caso 2 – Degenerazione maculare

Una paziente di 79 anni si reca presso lo studio omeopatico il 9 marzo 2023 per una prima anamnesi in quanto ad inizio 2022 le è stata diagnosticata una degenerazione maculare. Nell’anno seguente ha avuto un grave peggioramento, con perdita della vista, in particolare della capacità di leggere e vedere chiaramente. La paziente ha ricevuto una vaccinazione covid il 14 aprile 2021 e una il 30 novembre 2021 (Pfizer/BioNTech). Quando le viene chiesto se ricorda altri fattori scatenanti, nega. Si presume quindi che la vaccinazione covid abbia causato questi sintomi. In più, nel novembre 2022 ha ricevuto una vaccinazione antinfluenzale, dopo la quale la degenerazione maculare è ulteriormente peggiorata.

Dopo la vaccinazione covid, ha una capacità visiva solamente del 55% nell’occhio sinistro e del 20% nell’occhio destro. Da quando è stata “vaccinata”, ha anche una sensazione di dolore diffuso e costante al lato destro del viso e una sensazione di pressione al petto. Soffre anche di dolori al basso ventre, che vanno e vengono in modo incontrollato. I muscoli sono spesso doloranti, anche senza un grande sforzo fisico. Quando ha avuto il peggioramento massiccio della vista, era molto insicura e aveva frequenti attacchi di panico perché non riusciva più a leggere. Durante l’attacco di panico, si sente come se la gola si chiudesse e tutto il corpo le fa male. L’attacco di panico migliora quando cerca di respirare consapevolmente e di muoversi.

La paziente ha la tendenza alle suppurazioni e alle eruzioni cutanee. Prima delle vaccinazioni covid era un’escursionista appassionata di montagna, ma a causa della debolezza costante e della scarsa capacità visiva, non può più praticare questa amata attività. Per questo motivo è molto triste. La paziente è molto precisa e da giovane era molto ambiziosa. Adesso ha paura di cose nuove.

Da bambina ha avuto una grave forma di difterite all’età di un anno e in seguito si è ammalata spesso. Ha sofferto di asma bronchiale e ha avuto la polmonite. In età avanzata ha iniziato a soffrire di osteoporosi (assume acido alendronico 70 mg a settimana), di ascessi e di foruncoli ricorrenti nonché di aritmie cardiache, per cui assume beta-bloccanti 2,5 mg al giorno. In famiglia sono presenti casi di cancro all’intestino e allo stomaco nonché varie malattie cardiache.

Uno dei rimedi principali che cura i danni da vaccino in generale è la Silicea. Visto che questo rimedio copre anche tanti degli altri sintomi della paziente, sono stati somministrati una monodose di tre globuli di SILICEA 200K.

Seguendo la regola di Hering di guarire “dall’alto verso il basso”, la paziente ha avvertito immediatamente dopo l’assunzione del rimedio una sensazione di formicolio che ha attraversato il suo corpo dall’alto verso il basso. Un brivido le è sceso ripetutamente lungo la schiena, poi è subentrata una piacevole sensazione di calore e la paziente era molto più rilassata. Viene prescritta SILICEA 200 K tre volte al giorno per tre giorni.

Il 14 marzo 2023, la paziente ha riferito: “Mi sento più rilassata, più calma, molto più sicura di me, anche per quanto riguarda il movimento, inoltre il mio sonno è stato più riposante“. Il dolore al basso ventre è migliorato, passando da un livello 10 (su una scala di 10) a 7. Anche la vista è migliorata del 50%, ora può vedere di nuovo più nitido. Il lato destro del viso non è più doloroso e anche la sensazione di pressione al petto sta lentamente migliorando. Le feci sono tornate alla loro normale consistenza e la paziente non sente più freddo.

L’omeopata prosegue il trattamento con Silicea 200K tre volte al giorno per tre giorni.

Il 29 marzo 2023 la paziente riferisce: Il terzo giorno del secondo ciclo di assunzione, sono comparsi crampi addominali di breve durata e per una/due volte si è ripresentata una breve sensazione di freddo come prima. La vista è molto migliorata: è riuscita di nuovo a leggere per due ore consecutive e a vedere bene. Sta molto meglio in generale. Ha avuto un breve attacco di tristezza, ma è scomparso immediatamente. Il dolore diffuso sotto l’occhio destro e sul lato destro del viso è quasi scomparso. In precedenza, il naso ha iniziato a colare ed a secernere grandi quantità di muco. Dopo l’aumento delle secrezioni di muco, improvvisamente non ha più avuto una sensazione di pressione nel petto ed è riuscita a respirare molto meglio.

La terapia: Silicea LM18 due volte la settimana accompagnato da dosi alte di gocce di vitamina A e di olio di alghe.

Al successivo controllo di decorso, il 28 aprile 2023, la paziente ha riferito che la sua vista era ulteriormente migliorata e che era di nuovo in grado di leggere senza lente di ingrandimento. Anche i dolori articolari sono migliorati.

L’8 maggio 2023, la paziente è raggiante e riferisce: “La mia vista è stabile e ho già ripreso a fare qualche escursione in montagna.  Sono al settimo cielo, posso tornare a praticare i miei vecchi hobby”. Durante l’ultima escursione in montagna, la paziente ha accusato un dolore al tendine d’Achille, per cui l’omeopata ha prescritto due globuli di Acidum muriaticum C200, con un immediato miglioramento dei sintomi.

Il 7 settembre 2023, la paziente ha confermato al telefono che la sua vista era ancora stabile. L’oculista era molto sorpreso del successo e le ha raccomandato di continuare il trattamento omeopatico.

Caso 3 – “Forti dolori in tutto il corpo”

Il 23 agosto 2022, una donna di 75 anni si presenta nello studio omeopatico lamentando stanchezza cronica e grande debolezza, accompagnate da forti dolori in tutto il corpo (soprattutto nell’apparato locomotore) – tutto questo da quando ha ricevuto la vaccinazione covid nel febbraio e marzo 2022. “È come se qualcuno mi staccasse la spina, togliendomi tutta l’energia”, racconta la paziente, “tanto che quest’estate non ho quasi potuto lavorare nel mio orto a causa della debolezza”. La paziente presenta inoltre aritmie cardiache e dolori ai nervi cardiaci, a volte accompagnati da dolori al braccio sinistro – ma questo accade regolarmente da 50 anni, dalla morte accidentale del primo marito. “Solo ieri ho avuto di nuovo aritmie cardiache”, riferisce.

Inoltre, la paziente soffre di fibromialgia da 30 anni, che sente più intensamente sul lato destro del corpo. Ha contrazioni ai piedi e dolori tiranti alle gambe. Ogni tanto, la fibromialgia è accompagnata da un’infiammazione agli occhi, sempre sul lato destro. L’operazione all’alluce, che ha subito anni fa, le provoca ancora dolore.

Dal 1995 soffre di un forte dolore alla mascella superiore destra, che si aggrava con il freddo, da quando le è stato estratto un dente del giudizio. Inoltre, ha una forte sudorazione notturna, motivo per cui deve cambiarsi i vestiti due volte ogni notte. Trent’anni fa, in corrispondenza del vecchio punto di iniezione della vaccinazione antivaiolosa sulla spalla sinistra, si è formato un lipoma che ancora oggi continua a secernere.

La paziente è molto sensibile e tollera sulla pelle solo materiali naturali, lavora a maglia i propri vestiti. Non assume mai farmaci convenzionali perché, a suo dire, non li tollera e quindi si affida completamente alla medicina alternativa. Poiché la paziente presenta molti sintomi che esistono da decenni, decido di adottare un approccio costituzionale.

Si tratta di una persona molto credente che amava fare da “arbitro” e difendere gli altri. Ama il giardinaggio, fa molti lavori manuali ed è meticolosa in tutto ciò che fa. Dice di sé: “Se qualcosa è sbagliato, devo metterlo a posto”. Le piacciono molto la musica e il ballo. Da qualche settimana ha paura di uscire di casa. Si chiede “Cosa succederebbe ai miei gatti se non tornassi a casa?” A volte si sente triste per un giorno intero, altre volte piange “per giorni”, come riferisce. Il pianto ha un effetto di sollievo e migliora il suo stato d’animo.

In passato ha spesso avuto la sensazione di non piacere a nessuno. Questa sensazione è dovuta alla sua infanzia e all’adolescenza. Sua madre la lasciava in un istituto per bambini quando aveva due anni. In seguito, il padre dopo mesi l’ha portata via e l’ha affidata alla nonna. Poi si è trasferita alla nuova famiglia del padre, ma è stata gravemente svantaggiata dalla matrigna. Appena sposata, il suo amato primo marito è morto in un incidente. Non poteva nemmeno avere figli dal secondo marito, nonostante lo desiderasse fortemente.

Alla paziente, amante degli animali e della giustizia, con molti sintomi cronici, che a 75 anni ama ancora ballare e fare giardinaggio, somministro una monodose di due globuli di Carcinosinum 200K.

Il 5 settembre 2022, la paziente riferisce di aver sentito molta forza già il giorno dopo la somministrazione del rimedio. Poi ha avuto di nuovo vecchi sintomi, ad esempio il forte dolore alla mascella superiore per un’ora. Ha avuto anche un primo peggioramento a livello emotivo: ha pianto di nuovo, ma poi questi episodi duravano sempre meno, erano meno forti e meno frequenti. Dopo il rimedio, non ha più avuto l’infiammazione agli occhi, le aritmie cardiache sono scomparse e la trazione alle gambe si è spostata verso il basso. I problemi di equilibrio con la tendenza a (quasi) cadere verso la destra sono ancora presenti, ma durano meno. La paziente si sente più tranquilla. Durante la notte suda meno. Il processo di guarigione è in pieno svolgimento, quindi la paziente non riceve alcun rimedio omeopatico.

Il 19 settembre 2022, la paziente riferisce che i problemi di equilibrio si presentavano solo ogni tanto. Negli ultimi giorni la paziente era riuscita a lavorare in giardino per quattro ore, anche se soffiava un forte vento che di solito peggiorava i sintomi. È riuscita a salire le scale del secondo piano, dove si trova lo studio omeopatico, senza difficoltà respiratorie. Ha sentito il dolore alla mascella superiore solo due o tre volte, poi è scomparso da solo. Non ha più infiammazioni agli occhi e suda solo raramente, e anche il lipoma sul braccio sinistro, presente da molti anni, si sta ritirando. I sintomi cardiaci che aveva da 50 anni sono scomparsi. Ciò che è particolarmente toccante, tuttavia, è che ora la paziente sta anche meglio a livello psichico. Non piange più per giorni interi e quando accade si tratta di episodi di pianto più brevi. “L’ansia è sparita, non ho più paura di uscire di casa!“, riferisce entusiasta. Poiché questa paura e il sintomo fisico più preoccupante, l’aritmia cardiaca, sono già scomparsi, non viene ancora somministrata un’altra dose del rimedio.

Il 31 ottobre 2022, la paziente si presenta in studio vestita di rosso e sembra molto più sicura di sé. Riferisce: “Non sto più così male”. I crampi ai piedi sono meno frequenti e passano più rapidamente. Ha avuto un peggioramento iniziale del dolore al ginocchio, seguito da un miglioramento. Piange solo due volte alla settimana e non più durante giornate intere. Da qualche giorno, il braccio destro dove è stato iniettata la vaccinazione covid sembra paralizzato, dal punto di inserimento dell’ago verso il basso. Contemporaneamente il vecchio punto di iniezione della vaccinazione antivaiolosa fa male.

Il 6 dicembre 2022 – più di tre mesi dopo la prima dose del rimedio – la paziente riferisce che (dopo un lungo periodo di miglioramento) da qualche giorno ha di nuovo dolori “ovunque”. Le dita sono rigide al mattino e il lato destro della mascella superiore le fa di nuovo male non appena entra in contatto con il freddo. Inoltre, una vecchia frattura non curata al piede sinistro le fa nuovamente male. Alla paziente viene somministrata la successiva monodose di Carcinosinum 200K.

Il 10 gennaio 2023, la paziente riferisce con entusiasmo che le sue dita sono ora più flessibili. “Una volta ho anche sfogato la mia rabbia quando ero sola”, riferisce con orgoglio. Da allora, i suoi dolori da fibromialgia sono migliorati del 70%. Inoltre, il piede sinistro le fa molto meno male (50%). Nel complesso la paziente si sente più forte e non ha più aritmie cardiache. Raramente soffre ancora di gambe senza riposo. Riesce a dormire bene, anche se continua a sudare di notte.

Il 13 marzo 2023, cioè più di due mesi dopo, la paziente riferisce: “Stavo molto bene, ma da qualche settimana ho di nuovo la sensazione di bruciore alla pianta del piede, l’alluce mi fa di nuovo male, oggi ho avuto anche di nuovo problemi di equilibrio, che prima spesso non avevo per giorni. Mi sento nervosa dentro, tanto che il cuore è agitato e anche il braccio nel quale è stata iniettata la vaccinazione mi fa di nuovo male. E la mia memoria, soprattutto per quanto riguarda i nomi, è un disastro. ” Parla veloce raccontando questo e ha le lacrime negli occhi. Dopo qualche altra domanda di chiarimento che rivela ulteriori caratteristiche tipiche di Medorrhinum secondo Jus (2023, lavora e cammina veloce, ama il mare, piace viaggiare, la memoria per le cose che deve fare è compromessa), decido di darle una dose intermedia di Medorrhinum 200K. Questo rimedio è stato necessario in molti dei miei casi con effetti collaterali della vaccinazione covid per ottenere una guarigione completa. Inoltre, alcune caratteristiche (piange spesso e si sente meglio dopo aver pianto) e le tendenze (miasma sicotico) di questa paziente indicano la somministrazione di Medorrhinum.

Poco dopo l’assunzione del rimedio la paziente riferisce sollevata: “Sono più chiara in testa“. E altri dieci minuti dopo, durante la stessa seduta, dice: “Mi sento più calma. La mia agitazione è sparita”. Ora la paziente riesce a raccontarmi con tranquillità le reazioni positive degli ultimi mesi: “La mia fibromialgia è migliorata del 70%. Tutti i dolori sono diminuiti notevolmente e non ho più avuto aritmie cardiache. Solo la sudorazione costante mi irrita molto”. Spiego ancora una volta alla paziente che la sudorazione ha un effetto positivo sulla sua salute in generale e fisso un controllo di decorso circa un mese dopo.

Il controllo del 17 aprile 2023 dimostra che il rimedio ha accentuato nuovamente tutti i sintomi per alcuni giorni, seguito da un ulteriore miglioramento della fibromialgia (ancora 10% di meno). In più la sensazione di bruciore ai piedi e il dolore all’alluce sono scomparsi. La paziente si sente ora molto più forte. Programma in maniera più saggia il suo lavoro. Anche le gambe senza riposo sono migliorate. Ora la mia attenzione si concentra sulla sindrome cervicale, che probabilmente è anche il fattore scatenante dei problemi di equilibrio. La paziente si è già abituata allo scricchiolio ripetuto del rachide cervicale. Lamenta tensioni e rigidità dei muscoli, soprattutto sul lato destro del corpo. La cosa più evidente è il forte aggravamento del dolore non appena viene esposta all’aria condizionata, come ad esempio in autobus. Soffre anche di mal di gola, un bruciore che è peggio al mattino e che migliora bevendo un sorso d’acqua. A causa di questi sintomi e delle modalità, prendendo in considerazione che la paziente ha un forte senso di giustizia e tende a difendere i deboli, le somministro una monodose di Causticum 200K.

Il 9 maggio 2023, la paziente riferisce: “Durante gli ultimi 14 giorni ho sentito di nuovo tutti i vecchi sintomi, ma ora l’equilibrio è migliorato del 60%! Anche la schiena e il collo sono più rilassate (del 60%)”. Non viene somministrato nessun rimedio.

Il 6 giugno 2023, la paziente si presenta con un’acconciatura corta davvero sprint. “Mi sento più giovane”, dice entusiasta, “ora ho anche finalmente di nuovo una macchina, quindi non devo più prendere il bus”. La mobilità della rachide cervicale è migliorata in modo significativo. Dice anche che ora riesce a mantenere l’equilibrio per il 70% in più. “Inoltre, non ho mai più avuto attacchi d’ansia quando esco di casa e la sensazione di bruciore sulle piante dei piedi è quasi scomparsa. Tuttavia, dopo che le gambe senza riposo si erano calmate del 60% per alcune settimane, negli ultimi due giorni sono nuovamente peggiorate”. La paziente ha ancora la voce rauca e le manca il fiato quando deve salire le scale. Ripeto la monodose di Causticum 200K, anche se i sintomi principali sono migliorati.

L’8 agosto 2023, ben due mesi dopo l’ultimo rimedio, la paziente riferisce che le gambe riposo erano migliorate dell’80%. Ha potuto lavorare bene in giardino durante tutta l’estate, mentre l’anno precedente non poteva farlo a causa dei dolori e della debolezza. Quest’estate non ha mai avuto problemi di equilibrio lavorando in giardino – probabilmente a causa del movimento continuo (una modalità tipica di Causticum). Suda ancora molto (giorno e notte), uno sfogo importante per il corpo. Psicologicamente, in questo periodo ha elaborato vecchi traumi e spesso ha pianto la sera, ogni volta seguito da un miglioramento dello stato d’animo. La paziente sembra più ottimista, ma decido di somministrarle nuovamente il primo rimedio, perché l’affanno non è migliorato dopo Causticum. Le somministro una monodose di Carcinosinum M.

Subito dopo aver assunto il rimedio la paziente sente il respiro più libero. Il 5 settembre 2023 riferisce: “L’affanno è quasi scomparso. Sento solo un bruciore alle dita dei piedi”. Qui possiamo osservare la guarigione “dall’alto in basso”, che è un ottimo segno. Nel complesso, la paziente ritiene che le sue condizioni siano migliorate dell’80% rispetto a prima del trattamento omeopatico. “Ora sto lasciando alla spalle le cose vecchie con consapevolezza“, riferisce. La paziente non è ancora guarita del tutto, ma ha riacquisito un’alta qualità di vita.

Il 9 aprile 2024 ha avuto una ricaduta dei dolori muscolari e dell’equilibrio per cui è stato prescritto una dose del rimedio Causticum XM. Dopo un peggioramento iniziale di tanti sintomi vecchi, la paziente riferisce il 23 aprile 2024 che da due giorni l’equilibrio e i dolori muscolari sono migliorati molto (un ulteriore miglioramento del 70%). Ha anche vissuto un momento di tristezza quando ha visto la stessa moto con cui 50 anni fa il suo primo marito è morto in un incidente. La paziente è convinta che questo ritorno della tristezza di una volta fa parte della sua guarigione. Continuando il trattamento omeopatico si spera di poter migliorare ulteriormente lo stato generale e i sintomi della paziente.

Caso 4 – “Non riesco più a ricordare nulla”

Il 21 aprile 2023 l’omeopata incontra in una caffetteria una sua paziente di 57 anni, che si era sottoposta ad un trattamento omeopatico costituzionale fino al 2018 e da allora non aveva avuto alcun disturbo. Riferisce di avere problemi di memoria da quando ha ricevuto le prime due “vaccinazioni covid”. Subito dopo la seconda vaccinazione covid nel maggio 2022 i suoi occhi erano “rivolti all’indietro”, come dice lei. “Da allora, non riesco più a ricordare nulla e mi confondo anche con le due lingue che parlo quotidianamente”, mi dice. Osservo che dice ripetutamente alla madre anziana seduta accanto a lei: “Sai, anch’io ho spesso problemi di memoria, non è così grave”. Detto da una donna di 57 anni mi sembrava strano; perciò, propongo alla paziente di passare in studio prossimamente. La paziente accetta e si presenta nello studio il giorno successivo.

Per la scelta del rimedio vengono presi in considerazione i seguenti sintomi:

– grande smemoratezza dopo la vaccinazione covid, soprattutto per quanto riguarda nomi e appuntamenti

– paura di soffrire del morbo di Alzheimer

– sensazione di essere “perseguita” da macchine e persone

– ama stare al mare e si sente meglio al mare

– anamnesi familiare molto sicotica (reumatismi, calcoli biliari, aborti, aderenze intestinali, ecc.), ma anche tubercolare (TBC e cancro ai polmoni)

– la madre e la nonna materna hanno avuto diversi aborti spontanei

– in passato la paziente ha avuto calcoli biliari e un mioma (tendenza sicotica)

– la signora è molto spirituale

– “Un tempo ero molto allegra ed esuberante”, dice di sé stessa

– tollera molto bene il sole diretto e ama stare al sole (anche in estate)

– ama la frutta e cibi ben saporiti

– soffre di emicrania

In base a questi sintomi e queste caratteristiche e visto che avevo annotato già in passato nella cartella “somministrare Medorrhinum più tardi”, il 22 aprile 2023 somministro una monodose di due globuli di Medorrhinum 200K, anche perché in molti dei miei casi con danni di vaccinazione covid questo rimedio a un certo punto durante il trattamento si è reso necessario e spesso è stato in grado di “risolvere il caso”.

Alla visita di controllo del 15 maggio 2023, la paziente riferisce di aver avuto un altro attacco di cefalea (aggravamento iniziale), ma questa volta “senza lampi“; da allora non ha più avuto né emicranie né cefalee, che prima la affliggevano più spesso. Un altro sintomo cronico che non aveva segnalato in precedenza – le contrazioni all’occhio sinistro – è tornato a peggiorare in questo periodo. Un vecchio sintomo, la lombalgia della rachide cervicale, è ricomparso e poi è scomparso da solo.  “Ora sto molto meglio“, riferisce la signora, “anche se mi sono sentita disorientata durante la prima settimana dopo il rimedio “. Deve ancora annotare tutti i suoi appuntamenti e le auto la “perseguono” ancora, ma il suo umore è migliorato molto.

L’omeopata aspetta senza somministrare un altro rimedio perché la paziente si sente psicologicamente già meglio e anche i sintomi fisici reagiscono nel modo “previsto”, cioè con un iniziale aggravamento o il ritorno di vecchi sintomi seguito da un miglioramento.

Il 30 maggio 2023 la paziente, apparentemente molto sana, riferisce di avere attualmente un po’ di diarrea e di sudare molto. Il mal di testa e la lombalgia non sono più tornati e anche il tic all’occhio sinistro è scomparso. È ancora smemorata, ma la sua memoria è leggermente migliorata, anche se “vacilla” ancora un po’, ad esempio ricorda di nuovo meglio i nomi e non ha più tanti problemi a passare dal tedesco all’italiano. Anche il “senso di oppressione” è migliorato. A livello psicologico sta molto bene.

Anche oggi l’omeopata aspetta e non somministra un’altra dose di rimedio, poiché vede la diarrea come una reazione di sfogo e la memoria della paziente – un aspetto molto importante – è già migliorata.

Il 26 giugno 2023, la paziente riferisce con entusiasmo che i suoi problemi di memoria sono migliorati del 40% e il suo umore è molto buono. Ha fatto un viaggio con il camper e racconta: “Viaggiando con il camper mi sento libera”. La stanchezza che prova da quando ha ricevuto la vaccinazione covid è ancora presente. La scorsa settimana si è sentita di nuovo “perseguitata dalle auto”. Una quindicina di giorni fa ha avvertito di nuovo il vecchio sintomo che aveva avuto subito dopo il primo e il secondo “vaccino covid”, gli occhi erano rivolti all’indietro, ma ora meno forte di allora. Al momento ha mal di dente a uno dei molari superiori sinistro, che peggiora sia con il freddo che con il caldo. Le consiglio di andare dal dentista perché sospetto che la radice sia compromessa.

Il 28 agosto 2023, riferisce di essere attualmente sottoposta ad una cura canalare perché “il nervo sotto l’otturazione è morto”, ma per il resto ha ottimi denti! “Sto bene”, racconta, “ho iniziato un nuovo hobby: lo stand-up paddle e i miei due cani possono venire con me. La mia memoria è migliorata, anche se di tanto in tanto dimentico ancora qualcosa. La sensazione di essere “perseguitata” è migliorata, almeno per quanto riguarda le persone. Si sente ancora spesso “perseguitata” dalle auto. Oggi mi sono tornati il tic all’occhio sinistro e l’emicrania, in forma più lieve, probabilmente a causa del mal di dente”.

Decido di ripetere il rimedio e prescrivo una monodose di due globuli di Medorrhinum 200K.

Al successivo controllo del 18 settembre 2023, la paziente ha riferito che sia l’emicrania che la sensazione di essere inseguita dalle auto sono migliorate. Anche la memoria è migliorata ulteriormente. Ad esempio, ha meno spesso la sensazione di non ricordarsi più cosa volesse fare. “Inoltre, non ho più paura di avere l’Alzheimer“, dice la paziente. Fino ad oggi non ha avuto ulteriori ricadute.

Caso 5 – Colite ulcerosa

A una paziente di 33 anni è stata diagnosticata una colite ulcerosa il 9 novembre 2023 sulla base di una colonscopia: “proctocolite ulcerosa, fase moderatamente attiva nel retto, fase lievemente attiva nel colon sigmoideo e nel colon discendente; indice di Nancy: grado 3“. I sintomi sono iniziati dopo le prime due “vaccinazioni covid” nella primavera del 2022. Ora lamenta dolori intestinali ricorrenti a sinistra, o che tirano da sinistra a destra, peggiorando nel tempo. Nel gennaio 2023 le è stata diagnosticata una proctite, trattata con un antibiotico. Di conseguenza, la paziente aveva sangue sulle feci cinque volte al giorno.

Dopo aver formulato la diagnosi, il gastroenterologo ha chiesto alla paziente se avesse ricevuto la vaccinazione covid, e la paziente lo ha confermato, anzi in realtà ne aveva fatte due. All’epoca era stata costretta a vaccinarsi perché altrimenti non le sarebbe stato più permesso di andare a prendere il figlio all’asilo. Il medico le diceva poi che si aspettava più di 100 casi di colite ulcerosa nella fascia d’età tra i 30 e i 40 anni entro Natale 2023 e che un suo amico cardiologo si aspettava almeno altri 100 casi di miocardite nella stessa fascia d’età entro Natale – un fenomeno che si è verificato solo dopo l’introduzione delle “vaccinazioni covid” in questa giovane fascia d’età.

La paziente sta vivendo un brutto periodo con il suo ex marito (ufficio di assistenza ai giovani, procedimenti giudiziari…). Era molto triste perché non sapeva mai quali notizie cattive sarebbero arrivate. Ha anche sofferto di respirazione asmatica fin da questo dispiacere e di allergia ai pollini con asma.

La madre aveva una storia familiare di reumatismi, allergia ai pollini e polipi nell’intestino. Il padre è affetto da burnout dal 2017, ha subito un’ablazione cardiaca nel 2012 e ha anche avuto diverticoli nell’intestino. I nonni hanno avuto il cancro, l’asma e la cirrosi epatica.

A causa della personalità, visto che la paziente parla moltissimo ed è chiarovegente, ma diffidente, ha una sensazione di nodo in gola, l’omeopata avrebbe voluto somministrare Lachesis muta, ma poiché la rubrica “colite ulcerosa” non contiene Lachesis, decide di somministrare Natrium sulphuricum C200 per 3 giorni, 3 volte al giorno (3 globuli sciolti in 200 ml di acqua e mescolare 10 volte prima di ogni assunzione), conosciuto come rimedio per l’asma causato da dispiaceri.

Il giorno successivo la paziente ha scritto quanto segue: “Oggi volevo davvero ringraziarla. Mi sento meglio come non mi sono sentita da molto tempo. Non ho più alcun dolore e mi sento davvero bene mentalmente! Grazie mille per tutto”. Qualche giorno dopo però, la paziente scrive all’omeopata: “Ho una trombosi emorroidaria. Lunedì devo fare un’ecografia dell’addome e dell’intestino”. Questo sanguinamento può essere interpretato come una valvola di sfogo per la paziente. Il corpo stava cercando di liberarsi di qualcosa che non li apparteneva. Le considerazioni costituzionali e il sintomo “trombosi emorroidaria” però hanno indotto all’omeopata di approfondire la questione. La paziente ha detto che non sopportava nulla di stretto intorno al collo e la gelosia ha spesso giocato un ruolo importante nella sua vita. Questi sintomi e il fatto che la paziente ha i problemi maggiormente dal lato sinistro fa di nuovo pensare al rimedio Lachesis muta – anche se, come detto prima – il rimedio non è incluso nella rubrica della Colite ulcerosa.

Sulla base delle ripetute raccomandazioni del dottor Mohinder Singh Jus durante le sue lezioni: “somministrare il rimedio costituzionale anche se il rimedio non si trova nella rubrica corrispondente se il rimedio è (tanto) giusto a livello mentale e generale”, l’omeopata ha prescritto alla paziente Lachesis C200 tre volte al giorno per tre giorni.

Il successo è stato raggiunto lo stesso giorno. La trombosi emorroidaria è guarita immediatamente, non ha più avuto sangue nelle feci e si è sentita meglio mentalmente come non mai da tempo. In tutti i casi in cui abbiamo una reazione positiva così evidente del rimedio – sia a livello fisico sia psichico – possiamo essere sicuri che il miglioramento continuerà. Da questo momento la paziente non ha più avuto nessuna ricaduta della colite ulcerosa.

 

Discussione e conclusioni

L’ultimo caso sopporta la raccomandazione del nostro maestro di omeopatia Mohinder Singh Jus: “Se il rimedio è giusto, il corpo ascolta.” Lui usava questa frase per insegnare ai suoi allievi e futuri omeopati che è molto più importante che un rimedio copra i sintomi mentali e generali invece di sintomi fisici (locali). La sua esperienza era che in tanti casi un rimedio può portare alla guarigione anche se – secondo il repertorio – non tutti i sintomi del paziente vengono “coperti” da questo rimedio.

Il secondo e il quarto caso dimostrano che – anche nel caso di un danno da “vaccino covid” un solo rimedio può essere sufficiente – soprattutto se il paziente aveva sviluppato pochi sintomi. In due casi è stato prescritto la nosode Medorrhinum. In molti dei nostri casi di effetti collaterali del “vaccino covid” questo rimedio si è reso necessario a un certo punto durante il trattamento omeopatico.

Nel primo caso invece il trattamento è stato iniziato con un rimedio acuto scelto in base al sintomo più pronunciato e più preoccupante. È interessante notare che la stessa modalità si è manifestata in due parti diverse del corpo (intorno al petto e nel tratto digestivo): dolori crampiformi che migliorano se la paziente si piega in avanti. Entrambi i sintomi erano migliorati significativamente dopo un mese. Dopo un altro trattamento acuto dovuto ad una caduta, è stato possibile somministrare il rimedio costituzionale. Meno di due mesi dopo il primo trattamento, la paziente era quasi priva di sintomi e quattro mesi dopo ha riferito di stare completamente in salute da mesi. Un “effetto collaterale” molto positivo del trattamento omeopatico è sempre un ulteriore sviluppo a livello mentale e spirituale. La paziente ora si sente più sicura di sé, osa avere un proprio parere e dice più spesso spontaneamente quello che pensa, un tratto caratteriale molto importante in questi tempi.

Nel terzo caso la paziente di 75 anni ha registrato un miglioramento dell’80% dei disturbi più importanti, una percentuale di cui la medicina convenzionale si sarebbe accontentata già da tempo. Noi omeopati però abbiamo la speranza giustificata che, con l’aiuto di un trattamento costituzionale omeopatico continuato, sia possibile un ulteriore miglioramento. Il caso dimostra che spesso è necessaria una sequenza di rimedi omeopatici per aiutare le persone che soffrono di danni da vaccinazione covid. Tipicamente migliorano anche i sintomi esistenti da anni o decenni, come p.es. l’aritmia cardiaca, che esisteva da 50 anni, che è completamente scomparsa dopo meno di due settimane dal primo rimedio omeopatico. 

Quasi mai avremo casi di danni da vaccino covid “puri” (soprattutto con pazienti anziani), anche perché chiediamo sempre informazioni su tutti i disturbi dei pazienti. Dopo la vaccinazione covid i sintomi cronici del paziente si intensificano tipicamente e altri effetti collaterali del “vaccino covid” si aggiungono ai sintomi già esistenti. È bellissimo che il rimedio omeopatico di solito migliora tutti i sintomi del paziente, sia quelli esistenti da anni che quelli nuovi.

Speriamo che molti pazienti e medici apprendano che le persone che soffrono delle conseguenze negative del “vaccino covid” possono essere aiutati con l’omeopatia classica; dall’altro, la descrizione dei casi può servire anche ad aumentare le conoscenze degli omeopati in modo che possano aiutare ancora di più.

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