Bruno Galeazzi
Medico Chirurgo – Omeopata BASSANO DEL GRAPPA (VI)
bruno-g@aruba.it
Grazie a questa rubrica, durante il precedente mandato ho avuto la possibilità di esprimere la mia visione del mondo e dell’omeopatia e percorrere idealmente un itinerario che dal passato attraversa il presente e si proietta nel futuro. Il percorso di una Associazione come la FIAMO non è però il risultato della visione e degli sforzi di uno solo, ma si nutre e fiorisce grazie al contributo di tanti.
Anche il Presidente non è “un uomo solo al comando” come se fosse protagonista di un’epica scalata delle montagne più ripide, ma lavora in una dinamica collegiale con i membri del Consiglio Nazionale. È il Consiglio nel suo insieme che analizza la realtà ed elabora strategie ed azioni pratiche; è il lavoro collaborativo, alimentato da una continua revisione tra pari, il motore del Consiglio. Alla luce di queste dinamiche, ho ritenuto opportuno invitare anche i membri del Consiglio a contribuire a questa rubrica, rendendo così più esplicita la forma collegiale del lavoro che stiamo svolgendo. Lascio la parola ad Antonella Ronchi, che per molti anni ha scritto in queste stesse colonne, proprio nella veste di Presidente.
Dopo tre anni mi ritrovo a scrivere l’editoriale per la nostra rivista, accogliendo l’invito di Bruno Galeazzi, che vuole che questa rubrica esprima la voce del Consiglio Direttivo, e non solo quella del Presidente.
In effetti in questi tre anni si è andata sempre più consolidando, grazie allo stile di lavoro e soprattutto alla personalità di Bruno, una modalità operativa del Consiglio FIAMO molto collaborativa, in cui ciascuno di noi partecipa con un crescente impegno e quindi in queste righe vi metterò al corrente di quello che sto in particolare seguendo in questo periodo.
Ho partecipato a metà settembre ai lavori del 2° Congresso Mondiale WCIMH, che si è tenuto a Roma, facendo una relazione su “Come superare la frammentazione nel mondo omeopatico che ostacola il processo di integrazione dell’omeopatia?”. Una priorità per il futuro dell’omeopatia individuata dal CD FIAMO ha riguardato proprio questo tema e per questo è stata avviata una Conferenza di Consenso tra le scuole del Dipartimento che si pone l’obbiettivo di delineare i contenuti considerati imprescindibili e quelli che invece possono essere differenti da scuola a scuola e quindi anche da medico a medico. Nella mia relazione ho presentato il progetto, sottolineando un aspetto che mi sembra essenziale e cioè la distinzione tra dottrina e disciplina: dottrina è definita come la serie organica di principi che costituiscono la base di una scienza, mentre disciplina è la parte operativa di quella stessa materia. Principi e disciplina si distinguono tra loro perché i primi si definiscono come un insieme di concetti riferiti ad un determinato ambito scientifico, mentre la seconda si definisce come l’insieme degli strumenti di conoscenza che quell’ambito utilizza per produrre quei concetti. La disciplina è perciò l’insieme di insegnamenti tecnici e scientifici che un medico riceve per esercitare la sua professione; da qui il coinvolgimento delle scuole.
Tutte le scuole del dipartimento FIAMO hanno accettato di partecipare alla Consensus Conference e entro fine gennaio produrranno i loro contributi, che saranno poi elaborati da una giuria e presentati in occasione del prossimo Congresso Nazionale a marzo. Come ha scritto Bruno presentando il progetto: “Le sintesi del Comitato giuria non avranno carattere definitivo, ma solo indicativo dello stato dell’arte e del consenso relativo agli argomenti trattati. L’obiettivo stesso della Conferenza di Consenso nel suo insieme è promuovere un metodo di confronto ad alto livello professionale e con approfondimento critico delle fonti; la Conferenza non ha lo scopo di stabilire delle verità ultime, tantomeno di imporle, ma solo di fotografare la realtà del presente ed aiutare a riconoscere consenso e dissenso come dinamiche dialettiche in un percorso progressivo di conoscenza che non ha termine, ma evolve con l’evolvere delle conoscenze. Tappe successive della Conferenza di Consenso potrebbero essere opportune in caso di argomenti su cui non è stato raggiunto un consenso, ma richiedono ulteriore approfondimento ed elaborazione; oppure in caso di argomenti che sono suscettibili di evoluzione del consenso in base ad importanti evoluzioni di enti terzi. Quindi, di nuovo, la Conferenza di Consenso non è un evento una tantum, ma un percorso in itinere, che evolve e si adatta secondo le evidenze interne ed esterne.”
Un altro ambito che mi vede impegnata in questo periodo è un Laboratorio con Fritjof Capra sul System View of Life organizzato dall’ECH. Grazie ai contatti ormai più che decennali instaurati con Capra a partire dall’opera di Raffaella Pomposelli, l’ECH ha avviato questa collaborazione per esplorare la possibilità di presentare l’omeopatia come l’approccio medico che più corrisponde alla visione sistemica della vita. Si tratta di alcuni incontri via zoom a cui partecipiamo in una ventina di colleghi impegnati in diverse commissioni dell’ECH; insieme a me c’è anche Sara Faggin e c’è una bella interazione con colleghi particolarmente esperti in ambito sia della ricerca che della clinica e dell’epistemologia. Speriamo di poter arrivare a produrre un documento utile a far uscire la medicina omeopatica dal ghetto in cui la medicina convenzionale tende a relegarla. Che questo continui ad essere un nodo insoluto è dimostrato anche da come la comunicazione in occasione del Congresso di Roma abbia parlato di tutto all’interno delle stesse MNC o MTCI, dall’agopuntura alla meditazione e allo yoga, sorvolando appena possibile su un approccio qual è l’omeopatia che peraltro è il secondo sistema di cura nel mondo!
Un terzo ambito in cui ho dato la mia disponibilità è quello della News Letter per la quale si è creata una bella squadra e il risultato è sotto gli occhi di tutti: una realizzazione sempre migliore, che invito tutti a diffondere e per la quale ogni contributo è ben accetto. Perché, come dice l’adagio “più siamo, meglio FIAMO”.