Hahnemann e la cura degli animali domestici

Il confronto fra la sperimentazione di un medicamento sul cavallo e sull’uomo

Il seguente lavoro è stato presentato al XIX Congresso Nazionale FIAMO tenutosi a Firenze il 20-21 maggio 2023, riveduto per la pubblicazione dallo stesso Autore.

Prima pagina del manoscritto di Hahnemann

A speech made by Hahnemann on pet care at the Royal Economic Society of which he was a member is reported. Hahnemann indicates how to conduct animal testing and the impediments to the diffusion of homeopathy in veterinary medicine and hopes for the training of new generations of doctors according to the homeopathic doctrine. Here follows the comparison between the human proving taken from Hahnemann’s Pure Materia Medica and the proving of a medicament carried out by several authors on a group of horses.

keywords

Animals, treatment, manuscript, horses, medicines, experimentation

Viene riportato un discorso fatto da Hahnemann sulla cura degli animali domestici presso la Società Economica Reale di cui era membro. Hahnemann indica come condurre una sperimentazione sugli animali e gli impedimenti alla diffusione dell’omeopatia nella veterinaria e auspica la formazione delle nuove generazioni di medici secondo la dottrina omeopatica. Segue il confronto fra il proving umano tratto dalla materia medica pura di Hahnemann e il proving di un medicamento effettuato da più autori su un gruppo di cavalli.

parole chiave:

Animali, cura, manoscritto, cavalli, medicamenti, sperimentazione

 

INTRODUZIONE

L’uso terapeutico dei rimedi omeopatici avviene secondo la legge del simile: bisogna somministrare all’ammalato quel rimedio la cui sperimentazione sull’individuo sano è la più simile possibile allo stato di malattia del malato. Le sperimentazioni negli animali sono state effettuate solo da pochi, purtroppo, e perlopiù sono lacunose; di conseguenza per il trattamento omeopatico degli animali si fa ricorso alle sperimentazioni effettuate sull’umano.

A questo proposito sorgono varie domande:

1. In quale misura si possono usare i sintomi tratti dalla materia medica umana? E è possibile il trasferimento dei sintomi umani sull’animale?

2. Che importanza hanno i sintomi che in base alle esperienze cliniche sono stati introdotti nella materia medica pura veterinaria

3. Quante sperimentazioni veterinarie sono state effettuate finora?

Hahnemann ha proposto per l’uso corretto della cura omeopatica degli animali la sperimentazione sistematica dei medicamenti sulle varie specie animali. Già nel 1796 Hahnemann ci dà qualche informazione sull’impiego dei medicamenti negli animali nel suo scritto: “Versuch über ein neues Prinzip zur Auffindung der Heilkräfte der Arzneisubstanzen…” dove scrive riferendosi agli animali:

Quanto è diverso il loro corpo dal nostro! Un maiale tollera una grande quantità di Nux vomica mentre con 15 grani le persone sono già morte. Mentre un cane tollera un’oncia di foglie fresche, di fiori e di semi di Aconitum, quale uomo non morirebbe con questa quantità!

I cavalli mangiano le piante secche del Aconitum senza alcun danno. Anche le foglie del Taxus sono mortali per le persone, ma gli erbivori con esse si ingrassano.

E quanto differiscono gli animali l’uno dall’altro?

Lo stomaco di un lupo soppresso con l’Aconitum lo si trova infiammato, invece quello di un gatto, sia esso grande o piccolo, non lo è, se è stato parimenti soppresso con l’Aconitum.

Cosa si può concludere? Sicuramente che le alterazioni e le sensazioni sottili che nell’uomo vengono espresse attraverso la parola, vengono a mancare negli animali.

Hahnemann ci ha lasciato un manoscritto di alcune pagine: L’arte della cura omeopatica degli animali domestici, che è conservato presso la biblioteca

universitaria di Lipsia. In questo manoscritto Hahnemann afferma che gli animali si possono curare con l’omeopatia in modo altrettanto sicuro e certo come si curano le persone. Non è ancora chiaro in quale occasione e in quale anno il manoscritto sia stato presentato. Da questo discorso si deduce che Hahnemann si rivolgeva alla Società Economica Reale e che di questa Società era membro. La data più probabile per alcuni è il 1829, altri ritengono che abbia fatto questa relazione nel periodo durante il soggiorno a Lipsia fra 1811- 1821, che è il periodo in cui esce la prima edizione della Materia Medica Pura e in cui Hahnemann teneva lezioni di omeopatia presso l’Università di Lipsia. Qui vengono formulate le basi della cura omeopatica e Hahnemann presenta al pubblico le regole essenziali per la pratica dell’omeopatia nella cura animali domestici, che consistono:

1. conoscenza esatta della malattia dell’animale

2. conoscenza esatta dell’azione dei medicamenti finora conosciuti sulle diverse specie di animali domestici per arrivare alla conoscenza di quali alterazioni morbose ogni medicamento è in grado di provocare nello stato di salute dell’animale.

Per quanto riguarda la sperimentazione dei medicamenti sull’animale sano, come vedremo in seguito, entra nei particolari, ma soprattutto insiste sull’osservazione di quelle alterazioni che durante la sperimentazione avvengono nello stato dell’animale. A questo principio Hahnemann attribuisce grande valore; d’altronde anche nella sua Materia Medica Pura Hahnemann accenna al vantaggio delle sperimentazioni sugli animali. (Vedi nota all’ ultimo sintomo di Arsenicum album, volume 2 prima ed. della MMP-1816*):

1231- Il corpo dopo sedici giorni era ancora fresco e non decomposto. [PYL, l. c.].  Nota*

 

*Riporto qui come paragone dalla rivista Anzeiger der Leipziger Ökonomische Societät il quadro di intossicazione di un cavallo con Arsenicum album:

Durante spaventosi attacchi fuoriuscivano getti di liquido verde dal naso, gli occhi protundevano dalla testa e erano intensamente infiammati, le pupille erano arrotondate e straordinariamente allargate; le narici erano del tutto aperte e in costante movimento a causa del respiro veloce, corto, faticoso  e ansioso; le gengive, il palato, la lingua estroflessa erano secche e di colore rosso bluastro; il polso estremamente piccolo e tremante, l’inquietudine era al massimo; l’addome del tutto teso e tutto il corpo era coperto di sudore freddo.

Se noi avessimo molte sperimentazioni simili o ancora più precise fatte sui nostri animali domestici con medicamenti semplici, si potrebbe avere anche per questi animali una Materia Medica Pura e si potrebbe così curarli in modo razionale (omeopatico), duraturo, veloce e certo, invece di ricorrere alle attuali storpie ciarlatanerie con una grande quantità di mescolamenti inappropriati.

Discorso di Hahnemann alla So

cietà Economica Reale:

Mi sia permesso, come membro di questa onorata Società Economica Reale, di esprimere alcune osservazioni sull’uso del metodo omeopatico nel trattamento degli animali finora molto trascurato offrendo così un piccolo contributo sull’altare della patria. Mi sarà facilmente concesso che la cura degli animali in generale può essere effettuata in modo molto simile al trattamento delle persone poiché tutti e due hanno in comune lo stesso ideale cioè:

1º osservazione esatta del caso di malattia attuale dell’animale sofferente,

2º la ricerca minuziosa delle azioni pure dei medicamenti noti sulle diverse specie di animali domestici sani per ottenere una conoscenza di quali alterazioni morbose ogni medicamento può produrre nello stato di salute dell’animale, in modo che a secondo dei suoi effetti positivi in ogni caso di malattia può essere cercato un medicamento che è in grado di produrre una simile sofferenza nello stato di salute e nel caso presente diventa il rimedio più sicuro e più curativo. Tutto questo perché i medicamenti solo attraverso la loro tendenza di poter produrre una sofferenza simile possono sopraffare la malattia attuale nel corpo animale ed eliminarla e così in una parola guarire con certezza e in modo duraturo. Questa è la legge della natura sulla quale si fondano le esperienze più pure e più vere. Questa legge naturale non inganna e non ha alcuna eccezione, cosicché possiamo aspettarci solo in questo modo una cura sicura sia per l’uomo che per gli animali. Poiché solo questa strada è vera e senza eccezioni, così vera e fondata come nessun’altra verità che può essere trovata nelle scienze non matematiche, così io voglio prima di tutto allontanare gli impedimenti che sono sul suo percorso e così mostrare come questa procedura può essere applicata nella pratica.

La difficoltà più grande nell’applicazione di questo procedimento è la sua novità.

Ognuno è portato a seguire le sue abitudini. Questa tendenza è radicata in noi fin dall’inizio per il nostro bene, essa facilita tutte le azioni dell’uomo in modo positivo quando questa procedura si fonda sulla natura e sulla verità.

Il maestro è certo che nella sua azione, se egli esegue secondo le prescrizioni tradizionali, il suo lavoro riuscirà bene. Così l’architetto porta a termine la sua costruzione in base alle regole stabilite usando i materiali più noti secondo regole certe stabilite in base all’esperienza e a lui tramandate con la convinzione che tutto riuscirà bene e mette in opera questo sotto l’ammirazione di tutti quelli che non avevano l’esperienza in queste conoscenze e la sua opera sarà lì per soddisfare gli occhi degli spettatori. Egli sapeva quello che voleva portare a termine e conosceva i mezzi per un’applicazione certa per cui si è rivolto a questi mezzi.

In una parola ciò che dal padre al figlio, dal nonno al nipote è stato tramandato diventa per la sua esistenza così indispensabile che ogni procedimento nuovo, sebbene migliore, lo ritiene spaventoso e non lo si può pretendere da lui. Finora il veterinario in ogni malattia del cavallo non ha fatto altro che estrarre sangue dalle vene in quantità oppure creare un ascesso oppure somministrare un purgante composto da 10- 12 ingredienti con un tubo attraverso il naso iniettando così nel corpo materiale dannoso. L’animale, in questo modo, veniva privato delle sue forze e la malattia restava così come era. Queste e altri simili trattamenti gli erano così familiari che riteneva che non fosse necessario ricercare qualcosa di più utile. Ma se a questo medico si indica una nuova strada nella quale il rimedio più utile viene scelto secondo principi e vede che cura in modo veloce, duraturo e affidabile abbandonando quelle vecchie ricette costose che recavano danno all’animale malato, allora quando sente questa novità la sua fronte si bagna di sudore freddo. Il nuovo che non gli è familiare lo indigna anche se è 1000 volte superiore ai suoi trattamenti precedenti e vi si opporrà con tutte le sue forze. È mia convinzione, dice Hahnemann, che nessuno oserà opporsi alla tradizione talmente è rassegnato, senza dubbi, senza giudizio sulla inutilità dei suoi vecchi testi e si rivolgerà al nuovo metodo omeopatico, l’unico più certo e più sicuro per la cura dei nostri utili e necessari animali domestici. Solo i giovani, che non sono ancora avvezzi a questo vecchio e marcio insegnamento, possono avvicinarsi a questa arte sicura e benefica. E quando vedranno ricette dannose che fanno soffrire inutilmente i poveri animali si rivolgeranno con compassione all’altra parte, cioè all’omeopatia giudicandola favorevolmente poiché solo essa può portare aiuto con certezza. Per tale scopo serve una Scuola Veterinaria diretta da un Maestro esperto nei principi e nella pratica della dottrina omeopatica il quale con zelo instancabile dedica ad essa la sua vita e che abbia inoltre capacità di osservazione, grande umanità e un retto giudizio. Egli  deve avere a disposizione una stalla per la sperimentazione con animali sani sui quali egli proverà i medicamenti semplici e più efficaci, sotto gli occhi dei suoi allievi, per scoprire prima di tutto quali sintomi di malattia il medicamento somministrato mette in evidenza nella maggior parte di questi animali, in particolare annoterà quale speciale tipo di febbre e quali alterazioni osservabili produce, quale espressione degli occhi, come è l’allargamento o la costrizione delle pupille, come è la posizione  delle orecchie, della coda o di tutto il corpo, come il movimento delle singole parti, la respirazione, l’umidità delle narici o della bocca, la defecazione e l’ urina, la temperatura delle singole parti, se è alterato l’umore dell’animale, quali cibi disdegna o  cerca ardentemente, come si comporta con le cose esterne e in quale modo mostra il dolore in questa o in quella parte. Quando dunque tutti i sintomi di malattia, che ognuno dei medicamenti più efficaci ha prodotto, sono stati osservati esattamente in tutti gli animali presenti e sono stati registrati, solo allora abbiamo a disposizione una Materia Medica Pura basata sulla natura e sull’esperienza e non su supposizioni e congetture ingannevoli, si avrà a disposizione una scorta di medicamenti semplici dei quali si può sapere di ciascuno quali sono le sue vere azioni positive. Ora i veterinari non possono più mescolare ciecamente lunghe ricette e usarle per la tortura degli animali. Ora viene somministrato un solo medicamento in ogni malattia e precisamente quel medicamento che nelle sue azioni primarie osservate sugli animali sani ha prodotto quei sintomi morbosi che ora devono essere curati nella malattia attuale. Quanto più i sintomi morbosi del rimedio corrispondono ai sintomi dell’animale malato, tanto maggiore sarà la certezza della cura e tanto più veloce e duratura sarà la guarigione dell’animale con una precisione che si avvicina a quella della matematica. Solo un osservatore inesperto e ottuso può negare che gli animali mostrano i sintomi della loro malattia in modo così chiaro e così certo come le persone. Essi non possono parlare, ma la quantità delle alterazioni che appaiono all’esterno nel loro comportamento e nell’esercizio delle loro funzioni vitali naturali sostituiscono completamente il linguaggio. Poiché dunque l’animale non sa fingere e non esagera l’espressione del dolore e non nasconde le sue sensazioni e non mente sui suoi disturbi presenti, come spesso fa l’uomo rovinato dall’educazione e da certi costumi, così emerge chiaramente che ciò che l’animale mostra della sua malattia attraverso i sintomi è la vera espressione del suo stato e il quadro esatto della sua malattia. Inoltre gli animali sono sempre sotto il nostro controllo, essi devono osservare durante la cura la dieta che abbiamo prescritto, essi non ci ingannano e non ci mentono come fanno gli uomini che a casa si concedono cose dannose delle quali il medico non sa nulla. In una parola gli animali possono essere curati attraverso l’arte omeopatica in modo così certo e sicuro come gli uomini.

Per quanto riguarda l’allestimento della stalla per la sperimentazione ed altri particolari, forse avrò in futuro l’onore di parlare davanti a questa importante associazione.

Poiché anche questi poveri animali che non possono trarre in giudizio i loro torturatori, meritano la compassione dell’umanità intera.

Questo ultimo capoverso pone Hahnemann come un pioniere del benessere e della protezione degli animali insieme e sulla

stessa linea del suo contemporaneo Goethe. Non solo si conoscevano perché appartenevano alla stessa loggia massonica, ma come si deduce da alcune lettere di Goethe sembra che sia stato curato dallo stesso Hahnemann. Siamo nel periodo storico delle guerre napoleoniche, di grandi carestie e nel quale in Europa ognuno poteva fare quello che voleva con gli animali e le crudeltà non avevano limite. Scrive Goethe in uno dei suoi versi:

Colui che tortura gli animali è senza anima

e gli manca lo spirito di Dio,

può apparire come un grande signore,

ma è meglio non fidarsi di lui

Questo è il pensiero di due grandi uomini che hanno espresso la necessità del benessere e della protezione degli animali. Vediamo come in queste parole di Hahnemann ci siano riferimenti chiari ad alcuni paragrafi dell’Organon, ad esempio ai § 6, 7, 8, 105 e 144 in particolare quando si riferisce alla sperimentazione. In questo manoscritto non si parla mai della preparazione e della quantità del medicamento omeopatico e Hahnemann neanche accenna agli impedimenti che possono interferire nella guarigione dell’animale malato. In questa epoca di allevamento animale industriale e intensivo questo è un punto essenziale che era assente ai tempi di Hahnemann. Invece Hahnemann si esprime in modo esauriente su certi impedimenti, come ad esempio l’abitudine umana a consuetudini terapeutiche di routine che sono in contrasto con il nuovo, come lo era l’omeopatia in quel momento. Hahnemann critica la ciarlataneria medica che si manifestava nelle cure con i salassi, con purganti e con miscele di droghe, auspica una vera riforma della medicina con lo scopo di portare aiuto nelle malattie basandosi su principi e con una certezza convincente; egli auspica soprattutto la formazione delle nuove generazioni di medici secondo la dottrina omeopatica.

Per quanto io so finora sono state effettuate ben poche sperimentazioni su diverse specie di animali sani. Per cui le sperimentazioni attuate su persone sane sono rimaste finora la base della prescrizione dei rimedi omeopatici nell’animale.

Pertanto si pone la domanda se i sintomi derivati dalle sperimentazioni umane siano in effetti così simili ai sintomi delle malattie degli animali, cosicché questi sintomi possono essere trasferiti senza problemi dall’uomo all’animale senza che si incorra in prescrizioni errate. Ci sono opinioni diverse fra i vari autori sul trasferimento dei sintomi dall’uomo all’animale in particolare alle diverse specie di animali. Resta comunque il fatto che provings sugli animali fino a questo momento sono stati effettuati in misura ridotta. In particolare mi sono riferito a pubblicazioni anteriori al 1850, che è il periodo aureo per quanto riguarda le sperimentazioni sull’uomo. In quel periodo alcune sperimentazioni sono state condotte  da ufficiali medici e veterinari in servizio presso l’esercito prussiano e austro-ungarico che  avevano accesso  alle grandi scuderie della cavalleria e pertanto avevano la possibilità di condurre provings su gruppi di animali omogenei.

La scelta del rimedio nell’omeopatia veterinaria attualmente si basa prevalentemente su sintomi di derivazione umana cioè provenienti dalle sperimentazioni sull’uomo e riportati nei vari repertori . Anche se alcuni sintomi della sperimentazione umana sono simili a quelli derivanti dalle sperimentazioni animali che ho esaminato nella mia ricerca, tuttavia le finezze che emergono e sono decisive nei provings umani mancano nei provings sull’animale.

Secondo alcuni autori nel trasferimento dei sintomi dall’uomo all’animale è necessaria una particolare attenzione cosicché ad esempio i sintomi psichici umani non si possono trasferire all’animale così come sono poiché nell’animale si manifestano per lo più in sintomi somatici e organici.

Gli animali non sono in grado di esprimere i sintomi del medicamento in modo così fine e soggettivo come li esprime l’uomo, tuttavia mostrano dei sintomi guida simili a quelli dell’uomo per cui si possono trasferire alcuni sintomi delle sperimentazioni umane senza problemi sull’animale.

Bisognerebbe inoltre integrare con proving effettuati su diverse specie di animali perché quelli che ho raccolto nella mia ricerca si riferiscono solo al cavallo.

Sintomi per i quali non esiste nessuna corrispondenza nell’omeopatia umana possono essere considerati sintomi di provenienza veterinaria così come sono anche quei sintomi di provenienza sicura veterinaria quelli che si riferiscono a caratteristiche fisiche di certe specie animali, ad esempio la posizione degli orecchi o della coda.

CARBO VEGETABILIS

Fin dai tempi più antichi il carbone vegetale fu ritenuto una sostanza inerte, pertanto non abbiamo sintomi provenienti dalla tossicologia come accade in Aconitum o in Arsenicum.

Questi sintomi sono ricavati da sperimentazioni effettuate su cavalli con basse potenze (CH3-CH4) tratte da pubblicazioni anteriori al 1850 di più autori. I sintomi sono riportati secondo lo schema di Hahnemann che va dalla testa ai piedi.

I sintomi numerati in corsivo e in grassetto rappresentano  il confronto con la sperimentazione umana e provengono dalle Malattie Croniche di Hahnemann (Vol.3).

Vertigine durante il riposo e nel movimento, il cavallo barcolla *

56-. Vertigo and staggering, when walking.

57-. Dizzy, while walking and sitting (4th d.).

Afflusso di sangue alla testa con calore

131- Rush of blood to the head.

132- Rush of blood to the head, with hot forehead and confused feeling in the head.

Caduta della criniera*

150 – The hair on the head falls out very much.

Crescita di foruncoli e piccoli noduli alla fronte

152 – Red, smooth, painless pimples, here and there on the forehead. [Gff.].

153 – Painless pimples on the forehead (5th d.).

Prurito agli occhi spesso legato a forte lacrimazione

182 – Profuse lachrymation and smarting in the right eye (aft. 24 h.). [Gff.].

Infiammazione delle palpebre e appiccicarsi delle stesse

183 – The eyes closed from suppuration, in the morning.

Tumefazione delle guance

252 – Swelling of the cheeks.

253 – Swelling of the face on the chin, for 2 hours.

Dolore della mandibola e della mascella

Una specie di dolore pressivo all’orecchio

Prurito lle orecchie

204 – Itching in the ears, with tendency to seek to diminish it by swallowing.

Caldo e arrossamento all’orecchio esterno

208 – Heat and redness of the left ear, every evening

Grande tumefazione della parotide

Frequente sangue dal naso

232 – Epistaxis, at night, with ebullition of the blood (aft. 52 h.).

233 – Epistaxis, every forenoon, 10 to 12 drops.

234 – Severe epistaxis in the morning in bed, and immediately afterwards pain in the chest.

235 – Profuse epistaxis which can hardly be stopped (aft. 48 h.).

236 – Severe epistaxis for two weeks, daily several times, with great paleness of the face every time before and afterwards.

Tumefazione delle labbra

257 – Swelling on the lips.

Ulcere ed eruzioni dolorose alle labbra e agli angoli della bocca

Dolore alle gengive con tendenza al distacco dai denti

299 – The gums are detached from the teeth and sensitive.

Tumefazione delle gengive vicino ai denti cariati

Presenza di una vescicola con pus alle gengive

295 – A pustule on the gums.

Lingua bianca e coperta da muco giallo marrone

305 – Tongue coated with yellowish brown mucus.

Secchezza della bocca con assenza di sete

317 – Dryness in the mouth, without thirst.

Difficoltà ad inghiottire come se la gola fosse soggetta a costrizione a causa di  crampi o fosse ingrossata internamente.

346 – Food cannot be swallowed easily ; the throat is as it were constricted by a spasm, but without pain.

Eruttazioni frequenti

397 – Severe, almost constant eructation.

*Appetito assente.

363 – Entire lack of appetite, with coated tongue, and great lassitude. [C.].

364 – Lack of appetite and frequent eructation, with numb feeling in the head.

Dopo aver mangiato rigonfiamento dell’addome.*

385 – After dinner, the abdomen very much inflated (9th d.).

386 –  When he eats or drinks, he feels as if his abdomen would burst.

Tensione e gonfiore dell’addome seguito ad abbondanti flatulenze.

471 – Tension of the abdomen from accumulated flatus, which, however, passes copiously and easily in the afternoon. [C.].

Rumori addominali con produzione di flatulenze inodori oppure molto offensive

479 – Pressive colic, with rumbling, and with the passage of warm, humid, odorless flatus, which removes it. [Gff.].

Coliche forti con addome teso e gonfio.

475 – Pressive colic in the hypogastrium.

484 – Squeezing colic in the hypogastrium. [Gff.].

A livello della punta dello sterno sensibilità dolorosa alla pressione leggera.*

510 – Pain as from soreness, in a spot under the navel. [Gff..].

511 – Burning pain in the skin near the navel, often renewed (aft. 4 h.). [Gff..].

Dolore nella zona del fegato

451- The hepatic region is very sensitive and painful to the touch.

452 – Pain, as from a bruise, in the liver.

Prurito bruciante all’ano.

Stimolo a defecare con fuoriuscita di poche feci dure.

551 – Violent urging to stool, but only a scanty and hard stool is passed. [Gff.].

545 – Ineffectual urging to stool (aft. 80 h.). [Gff.].

546 – Ineffectual urging to stool ; only flatus was discharged, with painful pressure in the rectum.

547 – Ineffectual urging to stool, in the evening (aft. 36 h.).

Dolori durante la defecazione di feci scarse e dure.

Il muco che si deposita è frammisto ad altro muco filamentoso e giallo che alla fine diventa totalmente sanguinolento.

569 – Yellowish, threadlike mucus is woven around the fæces, which in their latter portion are quite bloody. [Ad.].

573 – With every stool, discharge of blood.

574 – Flow of blood from the anus, with the stools.

Fuoriuscita di abbondante muco dall’ ano.

567 – Much mucus is discharged with the stool.

568 – Much mucus is discharged from the rectum, for several days.

Piaghe all’ano.

609 – Excoriation at the anus.

Sedimentazione di orina del tutto scura e rossa come mista a sangue.*

625 – Dark-red urine, as if it was mixed with blood (aft. 2 d.).

626 – Reddish, turbid urine.
Dolori durante e dopo l’urinazione.

632 – Burning in the urethra during micturition.
633 – During micturition, extremely painful burning and pinching in the urethra.

Prurito al pene e al sacco testicolare.

640 – Formication in the testes and in the scrotum.

Tumefazione ai testicoli.

642 – Swelling of the scrotum, hard to the touch.

Dalla vulva fuoriuscita di abbondante muco bianco.

675 – Flow of white mucus from the vagina (aft. 4 d.).

Congestione e intasamento delle aperture nasali.

695 – Stuffed coryza.
Starnuti frequenti con formicolio nel naso e non raramente con lacrimazione agli occhi.
683 – Frequent sneezing, with constant and violent formication and tickling in the nose, and catarrhal

roughness in it and in the upper part of the chest, at night when in bed. [Gff.].
686 – Sneezing, with lachrymation of the left eye, causing smarting in the inner canthus. [Gff.].

Fuoriuscita di muco nasale acquoso.

706 – Fluent cor yza, ever y evening. 707 – Violent fluent coryza.

Raucedine

717 – Slight roughness of speech, as if he felt oppressed, or affected by speaking (aft. 3 d.). [C.].

Tosse crampoide secca e rauca.

745 – Spasmodic cough, daily in three or four fits.

Tosse con vomito e con espettorazione di muco verde e viscoso.
748 – Cough, causing vomiting and retching in the evening

Congestione agli organi del torace.
Inspirazione difficoltosa e corta.
776 – In inspiring, pressure in the windpipe.
774 – Constriction of the chest, in frequent fits, with obstruction of the breath.

Disturbi asmatici.
Dolori al torace interno (pungenti). 779 – Pain, on expanding the chest.

Rigidità e tensione dolorosa alla schiena e alla zona lombosacrale.
821 – In the sacrum, sensation of coldness, numbness and tension.

822 – Tensive pain and stiffness in the sacrum.

Dolori reumatici alle membra.
Tumefazione e dolore alle ghiandole del collo.
861 – The cervical glands swell and pain, especially the posterior ones toward the nape.

Prurito al collo con macchie infiammatorie sparse.

862 – Lancinating itching on the throat and neck, and red spots there (aft. 38 h.). [C.]

Stanchezza paralitica e dolori alle membra.

968 – Lassitude and sensation of paralysis in both the lower limbs (aft. 40 h.). [C.].
971 – Heaviness in the lower limbs (aft. 5 d.).
1058 – Lack of energy in the motions of the muscles (aft. 1 h.). [C.].

Prurito in diverse parti del corpo.

1083 – Itching and stinging in various parts of the body. [C.].
1084 – Itching and burning in various parts of the skin, on the back, the chest, the navel, the thighs, etc. [Gff.].

Eruzione come orticaria su tutto il corpo.

1088 – Nettle-rash, for several weeks (aft. 4 d.).

Formazioni di foruncoli.

Un’ulcera guarita si apre di nuovo e svuota al posto di pus una linfa mescolata con sangue; la zona è dura e dolorosa.
1092 – A healed ulcer again breaks out, and discharges instead of pus, lymph mixed with blood ; the part is hard and painful when touched.

1093 – The ulcer of the fontanelle discharges a corrosive humor.

Il pus di un’ulcera presente puzza di carogna.

1094 – The pus of the ulcer becomes fetid like a carrion.

Stanchezza e esaurimento del corpo.

1099 – Lazy, languid, tremulous in the limbs, in the mor- ning, and easily thrown into perspiration (aft. 2 d.). [C.].

Estensione delle membra con lamenti.
1103 – Much yawning and stretching. [Gff. and C.].

Sonnolenza durante il giorno e inquieto di notte.

1108 – Great sleepiness by day; he had to sleep before and after noon ; at night his sleep was full of phantasies (aft. 8 d.).

Brividi di freddo alla sera con calore che segue.

1173 – Chilliness and heat toward evening (aft. 12 d.).

Tendenza a sudare.
1182 – Very much inclined to sweats. [C.].
1183 – Frequent profuse sweat in the face (in a boy of two years). [C.].
1184 – In the morning, on awaking, increased sweat (3d d.). [C.].
1185 – Warm sweat in the morning (aft ; 29 h.). [C.].

BIBLIOGRAFIA

  1. AHZ= Allgemeine Homöopatische Zeitung

  2. Günther, F, A: Der homöopatische Tierarzt

  3. Hahnemann,S: Reine Arzneimittellehre. Karl Haug Verlag,Heidelberg 1995

  4. Fielitz, Heinrich August (1836): Thierheilungen. AHZ 8, Nr. 17, S. 261-264.

  5. Fielitz, Heinrich August (1837): Maulklemme, Hirschkrankheit. AHZ 11, Nr. 18, S. 277-278.

  6. Gauwerky, Friedrich (1859): Ein Beitrag zur Thierheilkunde. AHZ 59, Nr. 14, S. 109-110.

  7. Kottwitz, Friedrich (1985): Bönninghausens Le- ben, Hahnemanns Lieblings- schüler. O-Verlag, Berg am Starnberger See

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