Helianthus annuus. Un caso clinico.

Helianthus annuus. Un caso clinico.

Mai più il Sole, signore della luce, volle avvicinarsi a Clizia e godersi con lei piaceri d’amore. Da allora, travolta dalla follia della sua passione, la ninfa, incapace di arrendersi, si strugge e notte e giorno sotto il cielo giace sulla nuda terra a capo nudo coi capelli scomposti. Per nove giorni, senza toccar acqua o cibo, interrompe il digiuno solo con rugiada e lacrime; non si muove da terra: non faceva che fissare nel suo corso il volto del nume, seguendolo con gli occhi. Si dice che il suo corpo aderisse al suolo e che un livido pallore trasformasse parte del suo incarnato in quello esangue dell’erba; un’altra parte è rossa e un fiore simile alla viola le ricopre il volto. Malgrado una radice la trattenga, sempre si volge lei verso il suo Sole e pur così mutata gli serba amore.

(cit. Ovidio)

Massimo Mangialavori

Medico Chirurgo – Omeopata   MODENA

mangialavori@mac.com

SUMMARY

47-year-old woman presenting with blepharitis and acne rosacea. Diagnosis at age 25 of severe uveitis in patient with psoriatic arthritis, currently present, resistant to conventional therapy suggested at the time in a patient who chose to treat herself with an unconventional approach.

Previous dysmenorrhea and menorrhagia.

The remedy Helianthus annuus resolved much of her complaints and particularly her psoriatic arthritis. The case is still being treated with a long and satisfactory follow-up.

 

KEYWORDS

Psoriatic arthritis, uveitis, blepharitis, acne rosacea, perianal and umbilical psoriatic eruptions, itching, asthenia.

RIASSUNTO

Donna di 47 anni che presenta una blefarite e acne rosacea. Diagnosi all’età di 25 anni di grave uveite in paziente con artrite psoriasica, attualmente presente, resistente alla terapia convenzionale suggerita al tempo in una paziente che ha scelto di curarsi con un approccio non convenzionale. Pregressa dismenorrea e menorragia.Il rimedio Helianthus annuus ha risolto buona parte dei suoi disturbi e in particolare l’artrite psoriasica. Il caso è tuttora in terapia con un lungo e soddisfacente follow-up.

 

PAROLE CHIAVE

Artrite psoriasica, uveite, blefarite, acne rosacea, eruzioni psoriasiche perianali e ombelicali, prurito, astenia.

Introduzione

Uno dei miei personali misteri irrisolti è come mai la nostra comunità internazionale continui a prodursi in provings, o in altre introduzioni nella farmacopea omeopatica di sostanze alquanto bizzarre, quando abbiamo già a disposizione tantissimo: rimedi suggeriti il cui studio e successivo uso clinico non sono stati successivamente approfonditi (diversi funghi tra cui Boletus satanas, Lac felinum e defloratum, Helianthus annuus), rimedi molto utilizzati in passato e poi caduti in una sorta di dimenticatoio (Petroselinum, Rheum palmatum, Hippomanes, Aloe socotrina), rimedi di cui è ben nota la tossicologia (Arsenicum metallicum, Mandragora, Piper methisticum, Vipera berus), altri assolutamente comuni nella medicine tradizionali (Allium sativum, Rosmarinus officinalis, Capsicum annuum, Ganoderma lucidum) altri ancora presenti nelle storiche materie mediche da cui molto probabilmente lo stesso Hahnemann colse ispirazione.

Mi viene il sospetto che un po’ da sempre il nostro modello di studio delle sostanze, che poi diventano rimedi, sia randomizzato. Nato così per necessità agli esordi della medicina omeopatica e mantenuto tale a distanza di tanti anni. Possiamo consolarci facendo riferimento alla teoria del caos che, tutto sommato, dimostra quanto sia un nostro bisogno l’impressione di muoverci dentro un sistema ordinato.

 

Continuando il nostro excursus sui rimedi simili ad Arnica propongo, in questo numero, il dimenticato girasole: Helianthus annuus. La famiglia botanica di riferimento è stata rinominata da Compositae ad Asteracee, proprio considerando la caratteristica forma di buona parte dei loro fiori, di cui Vincent Van Gogh fu un appassionato, fantastico e superbo interprete.

La stragrande maggioranza dei bambini, ai primi passi con un foglio e qualche matita, disegna il sole come fosse il fiore di un’asteracea. Il girasole non è l’unica pianta i cui fiori seguono la luce dell’astro a cui dobbiamo la vita, ma è quella la cui infiorescenza è così mastodontica da non potere evitare di accorgersi che il bocciolo continua a girarsi verso il sole.

Helios (sole) e Anthos (fiore). Quei copioni degli anglosassoni lo chiamano Sunflower, noi italiani preferiamo una definizione più dinamica.

I semi sono usati da centinaia di anni come cibo, poi come fonte di olio commestibile, lubrificante e per l’illuminazione. La coltivazione di questa stupenda pianta risulta particolarmente utile quando necessita bonificare un terreno intossicato da metalli pesanti. L’uso nelle diverse medicine popolari è quasi imbarazzante: una di quelle piante apparentemente panacea. Non mi dilungo su quanto è presente nella letteratura scientifica convenzionale e vi invito, se interessati, a dedicarci un po’ del vostro tempo.

 

Helianthus annuus in medicina omeopatica

Il succo dei fiori è stato sperimentato da Cessoles, B.J. of Hom. 2, 169 (trans. from Bib. Hom. de Geneva).

Clarke riporta marcati effetti dei provers sullo stomaco, con nausea e vomito, e sulla cute. In un caso comparsa di emorroidi, melena, spermatorrea e in seguito costipazione con evacuazione a giorni alterni di feci dure e nere.

Burnett considera questo rimedio uno dei principali efficaci sulle disfunzioni spleniche.

I sintomi in generale migliorano dopo il vomito e la cute peggiora con il calore del sole.

Hansesn considera Heliantus uguale ad Arnica e Calendula nell’uso topico nei traumi.

 

Queste sono le mie aggiunte repertoriali: sintomi comuni a più di 5 casi clinici in cui il rimedio ha dato buoni risultati generali, senza necessità di cambiare la prescrizione sia nel cronico che nell’acuto, con un follow-up superiore a 5 anni.

(Legenda: sottolineato intende 2° grado, neretto intende 3° grado)

 

Gastrointestinal: Abdomen: eruptions: eczema: umbilical region (9)

Gastrointestinal: Abdomen: eruptions: itching: umbilical region (1)

Gastrointestinal: Abdomen: eruptions: psoriasis: umbilical region (1)

Gastrointestinal: Abdomen: eruptions: umbilical region (8)

Generalities: Hemorrhage: tendency or actual (483)

Generalities: Pain: burning (396)

Generalities: Pain: burning: externally (326)

Generalities: Pain: burning: joints, in (42)

Generalities: Sun, from: exposure to: agg. or ailments from (209)

Generalities: Sun, from: exposure to: agg. or ailments from: heat of sun (4)

Generalities: Sun, from: exposure to: agg. or ailments from: sunburn (58)

Generalities: Sun, from: exposure to: amel. (47)

 

Genitalia: Obstetrics: Pregnancy: during: Female: obstetrics: pregnancy: pregnancy, complaints during (270)

 

Skin: eruptions: psoriasis: sun exposure, not ameliorate by (7)

 

Face: eruptions: acne: rosacea (71)

 

Mind: Confidence: increased (26)

Mind: Consolation: agg. (97)

Mind: Delusions, imaginations: neglected: duty, his (67)

Mind: Delusions, imaginations: well, he is (37)

Mind: Dictatorial, domineering, dogmatic, despotic (114)

Mind: Fear: death, of: complaint, with other: heart symptoms, during (44)

Mind: Fear: opinion of others, of (21)

Mind: Good opinion of others, longing for (25)

Mind: Haughty (135)

Mind: Hopefulness, optimism (140)

Mind: Indignation (89)

Mind: Integrity, concerned about the, of his body (48)

Mind: Loquacity (323)

Mind: Loquacity: listen, would not (11)

Mind: Loquacity: self-satisfied (20)

Mind: Medicine, drugs: refuse to take the (29)

Mind: Music: amel. (95)

Mind: Music: amel.: symphonic (2)

Mind: Music: desires (43)

Mind: Nolimetangere (94)

Mind: Passionate (142)

Mind: Power: deserve (26)

Mind: Rigidity (165)

Mind: Sensitive, oversensitive: pain, to (368)

Mind: Weeping, tearful mood: tendency: refuses (12)

Mind: Weeping, tearful mood: tendency: silence, in (30)

 

Il caso clinico

Gemma, 47 anni, è una signora molto elegante e garbata che arriva al suo primo appuntamento con più di 40 minuti di ritardo. Mi informa di essere partita con larghissimo anticipo e di avere incontrato un incidente in autostrada. Trattandosi dell’ultima visita della serata e dandomi l’impressione di essere sincera decido di visitarla comunque. Gemma continua a scusarsi, insiste per pagare lo stesso la visita, rientrare e prendere un nuovo appuntamento, preoccupata di farmi tardare.

Riesco a tranquillizzarla, le offro una tisana, cominciamo la visita e qui mi accorgo che il suo apparente garbo lascia posto ad un eloquio preciso quanto travolgente, attentissimo, ma che non lascia spazio a possibili interventi e incisivo nel tono, come quello di chi è abituato ad essere obbedito più che ascoltato.

Non posso non cogliere quella che mi sembra essere una seria blefarite, considerando l’intensità del rossore e l’interessamento di entrambe gli occhi. Pure le guance sono arrossate, come ho visto più volte in pazienti trattati per una acne rosacea.

 

*** Ho parecchi problemi e spero proprio che Lei possa aiutarmi. Mi curo omeopaticamente da anni con buoni risultati. Fino a qualche anno fa.

Purtroppo mio marito è morto in un incidente d’auto in condizioni non meglio precisate … in un momento difficilissimo per la mia azienda … in pratica siamo stati costretti a chiudere. Si tratta di un’impresa di famiglia che ho ereditato da mio padre e che abbiamo gestito insieme … per fortuna direi perchè io non sono proprio uno splendore con il personale … mentre lui era fantastico. Io sono capace a mantenere altri tipi di relazioni … sugli affari e con le amministrazioni del territorio … per anni ho anche fatto politica con discreti risultati.

Tutto questo per dirLe che in quel periodo mi sono ammalata seriamente e il mio omeopata non è più riuscito ad aiutarmi … Il mio meraviglioso ORO OMEOPATICO, che mi aveva fatto così bene per tanti anni, ha smesso di funzionare …

Vuole che Le dica tutta la lista dei rimedi che ho preso in questi anni? Sono pochi sa rispetto ad altri miei conoscenti. Il mio omeopata è una persona molto seria e preparata e mi ha consigliato lui di fare questo lungo viaggio per venire qui da Lei …

Ho iniziato a curarmi circa 20 anni fa per una brutta artrite psoriasica che si era complicata con una bruttissima uveite. Quando sono arrivati a non capire più se era artrosi o persino artrite – per i sintomi che avevo – ho capito da sola che dovevo cambiare strada. Per me muovermi e fare sport era troppo importante, era la mia vita e dovevo fare qualcosa per le mie ginocchia e i miei occhi .. Ero arrivata a giornate che mi sembrava di camminare nel cemento … ma io ce la facevo lo stesso e quasi nessuno sapeva di cosa fossi malata … Cominciai dal ginocchio destro e poi pian piano l’altro ginocchio e poi i gomiti e poi il collo … ricordo quei bruciori che mi sembrava di avere un tizzone ardente dentro le gambe … ma io non mollavo fino a quando proprio non mi dovevo mettere a letto …

Allora ho deciso di mollare quelle medicine tossiche e sono andata da un omeopata, che dopo qualche rimedio è arrivato a darmi il vostro oro che alternavo ad Arnica e poco alla volta ho buttato tutto via (i farmaci convenzionali, ndr). Dei pochi rimedi che ho provato in questi 20 anni quei due sono stati sempre i più efficaci …

Ora me ne accorgo quando comincio a scendere male le scale: è il primo segnale che DEVO prendere qualcosa … altrimenti arrivo a bloccarmi!

Ho quasi sempre delle specie di croste, a volte solo la pelle secca intorno alle ginocchia e ci DEVO stare attenta. Il mio omeopata ha ragione … se non le lascio sfogare poi mi vengono i dolori alle ginocchia. Che sono MOLTO peggio dei problemi alla pelle …

  • Anche sulla pelle sento un fortissimo bruciore all’inizio … come se me la stessero cuocendo …

 

Da piccola soffrivo di allergie da fieno e un paio di anni dopo che mi curavo ho iniziato con la psoriasi …

Poi mi hanno tolto un fibroma al seno … che avevo appena cominciato con il ciclo … e poi le mestruazioni erano un’emorragia ogni volta … sanguinavano in modo torrenziale … e poi dei crampi alla pancia che ogni volta era una colica. E sono andata avanti così per anni!

 

Niente altro direi nel mio passato.

Io sono una sportiva. Sportivissima. Ma per carità … non mi prenda per quegli imbecilli che pensano solo allo sport. Il motto che mi ha inculcato mio padre fin da giovane era una mente sana in un corpo sano. Io non le posso tollerare certe persone che devo frequentare e che pensano solo al fitness … per carità … Io penso che un bel corpo sia il segno di qualcosa di interno … e non il contrario … altrimenti sei come una palla dell’albero di Natale … vuota e fragilissima …

Ti rompi con niente …

 

Considerando quanto mi senta investito dal suo fiume di parole approfitto di un momento in cui prende fiato e decido di interromperla. Le domando cosa accusi di recente:

*** E’ ricomparsa la psoriasi … iniziata in zona peri-anale e ombelicale e pensavano fosse Candida. Molto fastidiosa, come punturine di spillo … poi la zona si arrossa e poi fa molto prurito. Poi è passata ad altre zone … alle mani … e pensavano fossi allergica alla polvere … poi si è fermata nei gomiti. Poi 2 mesi fa ho iniziato in un polpaccio e poi sempre di più fino a coinvolgere interamente le gambe fino ai glutei.

E la mia forma non è di quelle che migliorano al sole. Niente affatto. Se provo ad espormi, anche se vado al mare mi brucia ancora di più e il sudore sulle lesioni della pelle è come sale sulle ferite …Sul momento migliora se mi gratto delicatamente … ma poi ho ancora più prurito … Se uso solo  leggermente i polpastrelli forse è meglio e devo indossare solo seta e cotone di ottima qualità …

SICURAMENTE SE MI INNERVOSISCO VIENE PRURITO … ALTRO NON SO DIRE …

 

Approfitto di un ‘interruzione per domandare cosa possa farla innervosire:

** Bella domanda … ma non ho una bella risposta!

Io sono un tipo molto irritabile. Lo so, ma non posso farci molto. SO come comportarmi in pubblico, SO come gestire certe relazioni … ma è solo perchè IO DEVO DARE IL BUON ESEMPIO E NON POSSO FARE ALTRIMENTI. Ho iniziato da piccola con quelli che lavoravano in casa per noi e ora lo devo fare sul lavoro … o con i miei avversari politici. Anche quando pensi che sono dei perfetti imbecilli … Ma le arrabbiature che mi porto dentro – con il sorriso – le conosco solo io!

E in genere … una cosa sono i rapporti PER il lavoro … altro sono quelli DI lavoro. Nel secondo caso non sono affatto una persona morbida: so difendere le mie idee e soprattutto so come applicarle e farle applicare.

Ho imparato da mio padre … Un padre molto rompiscatole e severo … e parecchio esigente …

Lui non era felice di avere una famiglia e in casa era molto censore … Mia madre fu salvata da un bravo omeopata che le mandò via la rabbia … e fu una cosa enorme di cui abbiamo beneficiato tutti … Dopo avere sopportato tutto quello è arrivata la mia malattia: ero in vacanza e si è gonfiato il ginocchio e irrigidita la gamba … e da allora se non faccio sport mi irrigidisco immediatamente! Il dolore era così violento che non sapevo dove girarmi … molto improvviso e forte … e arrivato all’apice, che facevo di tutto per evitare … mi trovavo inchiodata a letto!

Quando i dolori arrivano ad essere forti penso che mi prendano lo stomaco … perchè arrivo tutte le volte a vomitare … come se avessi qualcosa allo stomaco …E sono sicura che sia solo il mio nervosismo … anche se una volta che mi sono scaricata poi sto subito molto meglio: come se mi alleviasse il dolore!

 

*** Ma … se posso continuare devo dirLe una cosa molto più importante. Ero solo ferma al preludio. Sono stata operata poco tempo fa per un nodulo tiroideo. Il secondo perché ne tolsi uno quando ero giovane, poco dopo quello alla mammella.  L’esito di questo secondo era cancerogeno e mi hanno tolto tutta la tiroide poco dopo. Dopo di che mi è comparsa una grossa stanchezza e ora IO mi sono stancata.

SONO STANCA DI ESSERE STANCA: COSI’ NON MI POSSO TOLLERARE.

Sono stanca di non muovermi: ho momenti di crisi … quasi di ansia di INEFFICIENZA ….

SENTO CHE IL MIO CORPO HA BISOGNO DI RELAX E DI NON SENTIRE NIENTE AL BUIO …

Mi dà molto fastidio la luce ed é tutto contrario al mio modo di sentire di prima. NON MI RICONOSCO PIU’ …

 

Poi mi sono venute le palpitazioni e mi hanno detto che per ora devo stare così e poi si vedrà cosa fare … POI, DOPO … IO STO MALE ORA???!

 

Poi mi sono ricomparsi i dolori articolari e MUSCOLARI, che non avevo mai avuto in vita mia: un giorno mi può fare male un ginocchio e all’indomani il male non c’è più …

HO UNO STATO DI DISAGIO E MI SENTO BENE SOLO SE VADO A FARE GINNASTICA …

ORA SE HO PIU’ COSE DA PENSARE E’ UNA FATICA TREMENDA …

Ho paura di non potere riprendere l’attività di prima … ho un’attività pesante di famiglia … forse può sembrarLe paradossale ma chiudere un’azienda richiede molto più impegno che aprirla e farla fiorire … Non posso uscire perchè se vado a fare la spesa mi stanco da matti e mi devo sedere! E se penso dove potere trovare una sedia per riposare e mi faccio RABBIA perché non è nella mia indole.

  • Ora sono dolori forti: come la carne piena di acido lattico … come quando ti BRUCIA DOPO CHE HAI FATTO UN LUNGO ALLENAMENTO SENZA RESPIRARE … Come se avessi fatto moltissimo movimento e ora faccio fatica ad alzarmi e mettermi in moto la mattina e mi si gonfiano i piedi!

Adesso non riesco ad andare nemmeno a fare ginnastica perchè mi sembra troppo il caldo. Se mi tocca un raggio di sole è come se mi toccasse un tizzone …

  • Uscire e prendere la macchina e poi andare in vari posti mi spezza!
  • IL MIO ISTINTO SAREBBE DI RESTARE IN SILENZIO AL BUIO E MI AIUTA MOLTO LA MUSICA CLASSICA.

CONCENTRARMI SULLA MUSICA MI RILASSA MOLTISSIMO.

  • Le sinfonie di Mozart per l’intensità e poi soprattutto perchè ci sono molti strumenti e tante note … Il piano da solo non mi piace a me piace un’orchestra VERA …

Ora starei sola e in penombra: E’ UN BISOGNO CHE HO EVITARE LA LUCE …

  • Non mi era mai successo … io prima stavo al sole per ore … sia per una questione estetica ma soprattutto di ricarica interna …

 

Dopo una brevissima pausa, in cui deve bere, riprende del tutto indifferente al mio tentativo di domandarle qualcos’altro:

*** Ora faccio persino fatica a stare nei posti chiusi e con molta folla e preferisco andarci con qualcuno … mi sento più protetta … ma poi mi guardo intorno per capire se si possano accorgere del mio stato.

Vede com’è? Non se ne accorgono in ufficio e allora perchè dovrebbero in un supermercato?

Quando cammino per quegli interminabili corridoi sento moltissimo gli odori … quelli sgradevoli … e torno a casa che mi passa completamente l’appetito … e non mangio più con gusto …

Gli odori del cibo, ORA, mi disgustano … mi fanno girare la testa e mi devo allontanare …

  • HO SEMPRE AVUTO UNA CERTA AVVERSIONE ALLA CARNE, MA ORA NON DA’ PROPRIO FASTIDIO IL PENSIERO DI MANGIARLA. Da quando ho avuto l’intervento … mi sforzo ma non ci riesco …

 

*** Poi dormo male … e la notte mi capita spesso che sento che qualcuno SUONA … e mi alzo e vado a vedere … e vedo se i figli sono ritornati o no e poi non riprendo più il mio sonno …

 

*** Ora posso stare solo da sola e ho bisogno di avere rapporti con persone positive, ma io dò anche poco nei rapporti … ho sempre avuto molto bisogno di gente intorno e di primeggiare …

Ma ora mi chiedo … se è sia vero che primeggio … e con chi … con persone che sono come me al massimo. NON MEGLIO.

E allora che primeggio a fare?

Orai sarei proprio stanca … e poi Lei non deve andare a cena?

 

All’esame obiettivo osservo leggere eruzioni psoriasiche, secche ed esfolianti, che interessano entrambe le superfici esterne dei gomiti, mentre quelle ombelicali e peri-ombelicali sono molto più arrossate, senza esfoliazioni. I margini superiori e inferiori di entrambe le palpebre sono molto arrossati e leggermente tumefatti. Entrambe le caviglie sono piuttosto gonfie, senza altri segni infiammatori. Il ritmo cardiaco è superiore a 90.

 

ESAME DEL CASO

Anche in questo caso l’esperienza di altri pazienti trattati con successo mi è stata di grande aiuto. Helianthus, come altri rimedi simili ad Arnica, non è un campione di comunicazione, soprattutto con il medico. Similmente a Calendula tende a mostrarsi apparentemente disponibile, ma restando su un piano estremamente formale: più interessato alla sua immagine incorruttibile e “di buon esempio”, come riconosce lei stessa. Resto colpito dalla presentazione che satura lo spazio del nostro primo incontro, all’accennare all’esperienza del recentissimo lutto senza tradire la minima emozione in merito, descrivendomi il marito più come un socio che come un compagno di vita. La famiglia nucleare sembra completamente scotomizzata, soprattutto considerando il particolare momento della perdita improvvisa del marito.

Jeremy Sherr ci informa sulla particolare attenzione alla buona opinione di chi circonda il Girasole, osservazione che confermo in pieno e che mi conferma l’attendibilità di quanto riporta il nostro caro amico e maestro.

Le poche informazioni presenti in letteratura descrivono: qualcosa che potrebbe somigliare alla sua blefarite, i rossori in viso, le gonalgie con la specificità dei dolori scendendo le scale.

Nei miei precedenti casi sia altri colleghi che io stesso avevamo prescritto come primo rimedio Aurum o un suo composto. Per il resto rimando alla lettura della parte dedicata alla materia medica di questo stesso testo. Ci tengo a sottolineare l’interessante e curiosa relazione con la luce e il calore solare: nella mia esperienza Helianthus ne sembra proprio attratto e migliorato in fase di compenso, al contrario ricerca la penombra e addirittura rifugge l’esposizione al sole. In particolare le eruzioni cutanee, spesso di tipo psoriasico e non solo eczemi come troviamo in letteratura, sono insensibili se non aggravate dall’esposizione alla luce e al calore solare.

 

In ultimo, ma non per importanza, queste osservazioni potrebbero apparire insufficienti per prescrivere Helianthus, ma se le consideriamo all’interno della cornice di un rimedio simile ad Arnica la prospettiva cambia in modo significativo.

Seguendo il Metodo della complessità in Medicina Omeopatica non considero una possibile similitudine con altri arnica-like sulla base della semplice appartenenza ad una famiglia botanica, peraltro estremamente vasta e poco specifica, ancora una volta mi riferisco all’organizzazione dei temi comuni e all’esperienza di autori del passato (citati anche da Vermuelen).

 

Alcuni sintomi di Gemma, da Suggesta:

SGT – Mens; Confidence; increased (13)

SGT – Mens; Dictatorial, domineering, dogmatic, despotic (58)

SGT – Mens; Dignity; respect, due to him shown (14)

SGT – Mens; Integrity, concerned about the, of his body (24)

SGT – Mens; Power; deserve (13)

SGT – Mens; Rigidity (85)

SGT – Mens; Sensitive, oversensitive; pain, to (188)

SGT – Membra; Extremity pain; localization; lower limbs; knee; descending stairs, when (15)

SGT – Membra; Extremity pain; localization; lower limbs; knee; rheumatic (100)

SGT – Generalia; Motion; exertion, physical; desires (22)

SGT – Generalia; Vomiting; amel. (30)

SGT – Generalia; Hemorrhage; tendency or actual (266)

 

Alcuni sintomi di Gemma, da Reliable Repertory:

R.R. – Eye; Redness; eyelids; margins of (76)

R.R. – Face; Discoloration; red (347)

R.R. – Stomach; Heat; burning (54)

R.R. – Stomach; Vomiting; amel (29)

R.R. – Abdomen; Eruptions; red; umbilicus (2)

 

Alcuni sintomi di Gemma, da Q Repertory:

QRep – Q rep; Opinion of others; opinion of others quality (274)

 

Alcuni sintomi di Gemma, dal Complete Repertory:

CR18 – Abdomen; Eruptions; eczema; umbilical region (6)

CR18 – Abdomen; Eruptions; umbilical region (13)

CR18 – Heart & circulation; Pulse; rapid, tachycardia (611)

CR18 – Extremities; Pain; rheumatic; joints; large (322)

CR18 – Skin; Eruptions; itching (490)

CR18 – Skin; Eruptions; warmth; agg. (84)

CR18 – Generalities; Pain; burning, smarting (1261)

CR18 – Generalities; Pain; joints, articulations; large (754)

CR18 – Generalities; Pain; rheumatic (660)

 

PRESCRIZIONE

Suggerisco pertanto HELIANTHUS ANNUUS 1LM da assumere giornalmente.

 

FOLLOW UP

Gemma assume diligentemente il rimedio per quasi due settimane prima di reagire con un peggioramento della blefarite e delle eruzioni psoriasiche. Dopo l’interruzione del rimedio ci vogliono altrettanti giorni per stemperare significativamente sia i pruriti che le eruzioni.

In seguito migliorano progressivamente sia l’astenia che il tono dell’umore. Gemma ne approfitta subito per rimettersi al lavoro: trova il modo di mantenere una parte della attività di famiglia e si impegna a ricostruire quanto possibile, ricomincia ad occuparsi attivamente di politica e riprende poco alla volta la sua attività motoria facendosi seguire da un personal trainer.

 

Ci rivediamo dopo circa 3 mesi durante i quali ha continuato ad assumere il rimedio 2-3 volte alla settimana. Al suo ingresso in studio la trovo dimagrita, il viso e le palpebre non sono più arrossate. Gemma mi sembra più disposta a un dialogo, rispetto al nostro precedente incontro questa volta non sono investito da un fiume di parole:

!! Ho voluto e dovuto informare il mio omeopata dei progressi ottenuti Lui mi ha detto che non conosce il rimedio che mi ha prescritto e che è molto contento che io stia meglio.

  • Mi ha fatto molto piacere perchè mi ha saputo dare un buon consiglio invece di risentirsi come fanno molti suoi colleghi. Sembra che voi medici ne facciate un fatto personale quando una terapia non funziona.
  • Io penso che in TUTTO non possiamo muoversi, esistere … senza un’etica.

Mio padre mi ha insegnato anche questo. Direi soprattutto questo.

  • Io non potrei nemmeno addormentarmi se non fossi tranquilla da questo punto di vita, ma questo non significa non essere assolutamente focalizzati sui propri obiettivi e fare di tutto per perseguirli.

Veda … in fondo non è per me che faccio tutto questo. Nemmeno per i miei figli …

Loro sanno già che lascerò larga parte di quanto possiedo ad una fondazione che mio nonno, prima di mio padre, mise in piedi. Loro avranno quanto basta per dimostrare cosa sanno fare. Chi sanno essere. Ma mi lasci parlare …

Le sono molto grata perchè dopo quel primo mese di cura ho iniziato a riprendermi e non ho ancora finito. Nel senso che mi sento che sono ancora in recupero: giorno dopo giorno.

  • Il cuore non corre più all’impazzata … non ho più avuto dolori … la pelle è stabile, nel senso che non ho più prurito e le macchie di psoriasi sono ridotte ma non scomparse, non ho più avuto mal di schiena e ho ripreso la mia attività anche se molto ridotta rispetto a prima …

 

!! Poi ho ripreso a sognare: ricordo che il mio omeopata me lo chiedeva spesso cosa sognavo e Lei non l’ha fatto la volta scorsa … Per anni ho sognato che dovevo fare diverse cose che non mi riuscivano mai … e io insistevo e insistevo. Sempre nello stesso modo perchè ero assolutamente sicura che fosse il modo migliore …

  • Ora non ricordo … non saprei dirLe ma era così.

In questi ultimi dovevo tirare fuori dalla mia cantina la bicicletta da corsa il manubrio non passava per la porta. Io non potevo rassegnarmi all’idea … se c’era entrata doveva anche uscire … e poi mi rendevo conto che quella era la bicicletta di mio nonno e che era stata sistemata in cantina prima dell’ultima ristrutturazione. Per cui la porta era stata modificata DOPO. Ma come mai nessuno aveva pensato che quella bici sarebbe potuta uscire? Non mi davo una spiegazione e mi arrabbiavo moltissimo nel sogno e mi sono proprio svegliata male. Ho rifatto quel sogno quasi allo stesso modo in alcune altre occasioni … ma non ho capito il senso di quel sogno lì …

  • Sono sogni che ho fatto tante volte in passato: ciclicamente. Sembra che ritornino in momenti particolari della mia vita … ma non saprei dire quando …

 

Le domando se abbia osservato altri disagi che possano presentarsi ciclicamente nel corso di questi anni:

** In realtà non mi piace parlare dei miei problemi di salute e forse è proprio per questo che tendo a rimuoverli … non so quanto volontariamente …

  • A parte le mie mestruazioni che sono sempre state una tortura e che mi hanno fatto malissimo anche dopo le gravidanze … e per fortuna da un paio di anni sono in menopausa: benedetta e anelata menopausa!
  • Voglio dire che le aspettavo come una di quelle brutte caselle del Monopoli …

Poi molti anni fa, dopo un bellissimo viaggio in Africa fui re-impatriata d’urgenza in aereo con una brutta malaria … e anche dopo che mi curarono continuai ad avere con una certa frequenza periodi di forti cali di energia.

E poi queste infiammazioni agli occhi ce le ho da tanti anni e nemmeno con le precedenti cure omeopatiche sono mai migliorate … mentre invece ora sto parecchio meglio con gli occhi.

E anche la psoriasi ha una sua ciclicità …

Ma io tendo a non fare attenzione a tutto questo. Il mio omeopata mi diceva che è il mio fisico che cerca di ricordarmi di esistere e io lo uso come se fosse un’automobile … invece che una cosa in carne e ossa.

  • Penso che abbia ragione. Assolutamente. Ma non capisco perchè un fisico in carne e ossa non debba essere al nostro servizio … altrimenti a che serve? Stare bene senza fare niente è fin troppo facile …

 

Domando qualcosa sui quei sintomi brucianti che accusava sia sulle pelle che a carico delle articolazioni:

! Ora che mi ci fa pensare Lei … in questi mesi non ricordo di averli avuti …

 

Dopo una lunga pausa aggiunge:

!!! Ho anche ripreso a fare movimento. Ma questa volta ho preferito farmi seguire da un personal trainer … in modo che sono sicura di non strafare. Me l’ha consigliato il mio cardiologo e devo dire che aveva ragione.

  • Evidentemente io non sono capace di NON esagerare e non sono capace di gestire le mie capacità … Non faccio più le ferrate in montagna e mi sono presa una bici da passeggio invece che quella da corsa …
  • Il vantaggio è che mi posso guardare di più intorno quando vado in bicicletta …

 

Dopo un’altra lunga pausa decido di fare una domanda diretta e le chiedo se le farebbe piacere raccontarmi qualcosa dell’esperienza del lutto del marito:

!! Mi vergogno un po’ a parlarne … ci siamo conosciuti giovanissimi. Figli di due famiglie legate da una lunghissima amicizia … ma siamo sempre stati come due fratelli. Nemmeno cugini.

  • Mio padre stravedeva per lui e penso che me l’abbia fatto sposare perchè voleva che qualcuno mi aiutasse davvero nel mio compito. La nostra azienda era un punto di riferimento per tante famiglie … io ho sempre sentito il peso di quella responsabilità … e conosco tutti i nostri … ormai ex dipendenti. Mio padre forse è stato più un padre per loro che per noi …

IO SICURAMENTE SONO STATA PIU’ UNA MADRE PER LORO CHE PER I MIEI FIGLI.

Ho due figli adottivi … perchè non ho MAI voluto nemmeno pensarci ad una gravidanza. Non mi chieda perchè: Le direi una bugia! Non lo so nemmeno io. Forse non lo voglio nemmeno sapere …

 

Le domando se proprio non può dirmi altro di quel lutto:

** Sono già stata troppo male quando è morto mio padre. Poi ero molto in crisi con mio marito, già da parecchi anni. Sapevo che lui aveva un’amante da molto molto tempo. A me non è mai interessato … ma anche io ne ho avuto un per un po’ … poi mi sono stufata …

Sono troppo innamorata del mio lavoro per avere spazio per altro …

Un giorno ho scoperto che lui mi aveva tenuta nascosta una certa operazione e le banche non ci hanno più coperto. Da lì è iniziato il tracollo. E io non l’ho perdonato. Poi un giorno mi è arrivata la polizia in ufficio. Io non volevo nemmeno interrompere la riunione e sapevo benissimo di cosa si trattava. Sono sicura che sia andato apposta fuori strada in quel posto lì. La macchina è uscita di strada. Di giorno e senza il segno di una frenata … Ho dovuto usare tutte le mie influenze perchè non si facessero indagini e ho rinunciato a pretendere un risarcimento dall’assicurazione … Le ho detto abbastanza …

 

Le chiedo se abbia notato altro e al suo scuotere il capo domando come sia il suo rapporto con la musica:

!! Io non posso vivere senza musica.

Mio padre mi ha insegnato prima questo di qualsiasi altra cosa. Abbiamo una fondazione che aiuta i giovani talenti a studiare se non hanno possibilità economiche. Tanti giovani musicisti … e grazie a mio nonno alcuni vecchi hanno potuto vivere una vecchiaia decente grazie al nostro contributo. Io penso che la musica appartiene a chi la sa ascoltare … è raccolta in cielo da chi la sa raccogliere e poi ce la trasmette. Allora diventa di tutti. E non penso di dire niente di nuovo …

Ma misuro la mia tristezza in considerazione di quanta e di come la ascolto. Poi di quale.

Le mie amiche mi prendono in giro perchè loro ascoltano musica moderna per pedalare più forte … § Io ora non pedalo più così forte … ma ascoltavo Rossini, Wagner … quando mi impegnavo con la bicicletta …

 

Consiglio di proseguire con un paio di assunzioni settimanali.

Dopo circa 3 mesi ricompaiono occasionalmente dolori alle ginocchia. Gemma ammette di avere ripreso a “esagerare un po’ con la bicicletta …”

Riducendo l’attività i dolori migliorano ma dopo circa un mese ricompare una uveite, apparentemente con le stesse modalità di quella del passato. La ripetizione del rimedio non sortisce effetto ma passando alla 3LM Gemma recupera in qualche giorno senza fare uso di altre terapie. A distanza di circa un mese osserviamo un netto miglioramento del trofismo cutaneo e della freddolosità.

 

Pochi giorni dopo ricevo una mail:

!! Mi ha molto colpita questo sogno: ancora una volta mi trovavo in cantina nel dubbio se usare la fiamma ossidrica per stringere il manubrio della bicicletta, oppure allargare la porta. Poi mentre ero in dubbio sugli attrezzi da usare rimettevo ordine sul tavolo di lavoro di mio nonno  e mi accorgevo che c’era un’altra porta che non avevo MAI notato. Se non avessi fatto ordine non l’avrei mai vista. Ci ho messo un po’ ad aprirla ma poi sono riuscita. La porta dava su un cortile interno di una casa che non conoscevo ma che al tempo stesso mi sembrava familiare. E SAPEVO che da lì si poteva uscire con la bicicletta. Infatti avevo ragione.

Apro un cancello, grande e molto pesante e mi trovo davanti un viale di cipressi. Lunghissimo. Inforco la bici e comincio a pedalare e il sellino di cuoio, di quelli di tanti anni fa, era molto più comodo della mia bici di ora. Sembra fatto su misura ed è una gioia pedalarci … come camminare per casa in pantofole.

A distanza di circa 9 anni Gemma non ha manifestato più sintomi degni di nota.

Le ripetizioni saltuarie del rimedio, in occasioni di raffreddamenti o momenti di superlavoro, hanno dato buoni risultati fino ad ora. Gemma è riuscita nel suo intento di ri-fondare una sua azienda mantenendo il marchio creato dal nonno per il quale ha lottato in tribunale. Si tratta di una attività molto ridotta rispetto al passato, ma che produce prodotti di nicchia.

In questi mesi inizia una terapia farmacologica con mesalazina per os (2.400 mg/die) e per via rettale con clismi da 2 mg due volte alla settimana, ottenendo discreti risultati.

Quando lo incontro per la prima volta, nel 2018, Marco ha già assunto per due anni rimedi omeopatici prescritti da un collega unicista: riferisce di aver utilizzato in due periodi diversi Staphisagria e Lycopodium ad alta potenza con benefici fisici immediati, ma solo temporanei, accompagnati da una sensazione generale di forza e sicurezza che ne ha giustificato l’impiego ripetuto e prolungato, la malattia ha continuato però ad essere in progressivo peggioramento.

Il paziente è consapevole che nei momenti di serenità i sintomi migliorano, anche se per brevissimi periodi: si rivolge quindi nuovamente all’omeopatia per cercare di curare la sua problematica psicosomatica, risolvere la malattia alla radice ed ovviare agli effetti negativi dei farmaci.

Il colloquio anamnestico (sintesi):

  • Fin da piccolissimo ho sofferto di allergia ai pollini con rinite ed asma. Nell’adolescenza ho fatto terapie di desensibilizzazione per l’allergia senza risultati. Ora non ho più asma, solo ogni tanto al risveglio un po’ di congiuntivite e rinite con starnuti.
  • Sono sensibile al freddo, soprattutto a piedi, orecchie, gola e pancia; vento e correnti d’aria mi causano torcicollo; il vento mi fa sentire meno stabile, meno centrato, più vulnerabile; l’aria condizionata mi dà una sensazione di malessere e di diminuzione della forza.
  • Bevo molta acqua: è come se dovessi tenere a bada un fuoco interiore che mi prosciuga e secca, ma le bevande fredde mi danno fastidio alla pancia e mi indeboliscono.
  • Quando sto bene vado in bagno una volta al giorno, solitamente al mattino; quando le ulcere intestinali sono attive ho fitte e mi scarico 3-4 volte al giorno con muco e talvolta sangue. Dopo essere andato di corpo sento bruciore al retto ed all’ano ed ho la sensazione di evacuazione incompleta. La malattia è peggiorata quando ho iniziato un lavoro stressante a causa delle situazioni di tensione con gli altri.
  • Mi vergogno di avere la colite ulcerosa, ne parlo il meno possibile e solo con persone di cui mi fido. Ho paura che qualcuno mi giudichi debole, malato, e che per questo mi prenda in giro.
  • I sintomi migliorano quando mi sento accettato dagli altri ed in pace con me stesso, oppure quando ho un rapporto amoroso con una donna; migliorano anche dopo un confronto acceso in cui riesco ad esprimere il mio punto di vista sfogando la rabbia: esercito infatti un rigido controllo sulle mie emozioni.
  • Intorno ai 20 anni ho sofferto per circa 4 anni di paranoie e manie di persecuzione: mi sentivo spiato e mal giudicato dalla gente, temevo di essere considerato pazzo o scemo e come reazione mi atteggiavo da eroe che sfidava un mondo avverso. Sono capitati periodi bui in cui vedevo tutto nero, mi sentivo senza speranze, senza una strada da percorrere ed ho ideato il suicidio. Ho fatto uso di alcolici, soprattutto nel fine settimana, per sentirmi disinibito e più sicuro, ma questo si è tradotto anche in scenate pubbliche assai violente, di cui poi mi sono molto vergognato. Ho seguito un percorso di psicoterapia e una cura con aloperidolo, ora non ho più quei pensieri ma non mi sento ancora sereno sul giudizio degli altri.
  • Vorrei avere maggiore autostima e sicurezza nelle mie capacità, senza preoccuparmi del giudizio altrui, vorrei esprimere maggiormente ciò che penso o sento senza temere di essere considerato pazzo, vigliacco e debole. Tal volta sento un impulso a dire o fare cose ma poi non ho il coraggio di farle.
  • Da piccolo e da ragazzino mi capitava di scalciare nel sonno urlando parolacce. Ora mi capita di parlare nel sonno. Se sono nervoso non dormo bene e penso a ciò che mi ha fatto arrabbiare, ad eventuali errori che posso aver compiuto: la mia paura principale è quella di non riuscire a vivere la vita perché vengo escluso dalla gente a causa dei miei errori, ho anche paura di essere preso per pazzo.
  • Non tollero le persone prepotenti o maleducate che giudicano dall’alto verso il basso: provo a mettere i paletti ma se non cambiano atteggiamento mi arrabbio fino a scoppi di violenza.
  • Da piccolo ero molto vivace; da ragazzino quando mi sentivo preso in giro avevo crisi di rabbia; nell’adolescenza mi sentivo sbagliato, non mi sentivo accettato e cercavo di compiacere gli amici partecipando al gruppo dei ribelli. Crescendo sono diventato una persona tranquilla, riservata, introspettiva e solitaria, leale e sincera. Riesco ad aprirmi veramente solo con le persone di cui mi fido.
  • Sono permaloso e quando non ribatto stizzito alle provocazioni mi arrabbio con me stesso.
  • Vorrei non avere la testa tra le nuvole, essere coraggioso e non essere considerato stupido. Mi fa star bene sentirmi parte di un gruppo, ammiro chi aiuta gli altri e li rispetta perché ritengo che siamo tutti in connessione, parti di un disegno cosmico.
  • Amo immergermi nella natura perché mi dà un senso di appartenenza, amo le aquile per il senso di libertà che trasmettono.
  • Mi piace molto il mondo della meditazione e della crescita interiore; a 34 anni ho incontrato la mia guida spirituale. Non mangio carne per scelta spirituale. Ho avuto anche episodi di viaggi astrali in cui vedevo il mio corpo dall’alto mentre mi muovevo nell’aria.
  • Ho in progetto di cambiare casa, di allontanarmi da dove abito adesso perché risiedo troppo vicino ai miei genitori; desidero sentirmi più indipendente e prendermi un po’ di spazio. Il clima famigliare dell’infanzia non ha giovato alla mia salute: mio padre e mia madre bisticciavano pesantemente con insulti; era difficile esprimere ciò che pensavo e provavo perché qualsiasi cosa detta poteva essere il pretesto per una discussione; mio padre aveva difficoltà ad esprimere l’affetto nei miei confronti; mia madre era soffocante e cercava in me il sostituto del marito.
  • Da bambino spesso sognavo di bisticciare con amici, famigliari o genitori. Mi capitava anche di sognare di volare o cadere. Sogno spesso anche adesso i miei genitori in situazioni problematiche; in particolare sogno che mia madre invade il mio spazio entrando nella mia stanza e litigo insultandola. Sogno spesso animali: leoni, volpi, gatti, cinghiali. Alcune volte sogno bombe o esplosioni.
  • Ricordo un sogno recente in cui un amico mi mostra due piume, molto belle, e guardandomi intorno vedo per terra altre piume; mentre le raccolgo scorgo un falco mutilato, privo di un’ala; mi addolora pensare che sia morto, ma il falco in realtà si muove, è ancora vivo. Penso che sia senza speranza e di non doverlo toccare, il mio amico lo tocca ed il falco si rivitalizza, si avvicina, lo accarezzo sulla testa. Non so cosa fare per aiutarlo, ma mentre lo accarezzo si trasforma in un cane che mi lecca in un clima di forte empatia; cerco invano di rintracciarne il proprietario, quindi lo porto a casa e fa amicizia con gli altri miei due cani; l’atmosfera è piacevole, c’è affetto e gioco”.

 

Materiali e metodi

 

Il caso clinico è stato preso in carico mediante raccolta anamnestica da racconto libero del paziente, con approfondimenti successivi per la modalizzazione dei sintomi. Sono stati considerati sia i sintomi fisici che quelli mentali, presenti o pregressi; i sintomi essenziali sono stati repertorizzati utilizzando il programma informatico Complete Dynamics (versione 19.3) Radar 10 (versione 10.2) e Radar Opus (versione 2.1). La scelta terapeutica è stata effettuata confrontando in diagnosi differenziale i temi e i nuclei dei rimedi emersi dalla repertorizzazione grazie alla consultazione della Materia Medica.

Analisi del caso

 

Analisi dei sintomi

Nel caso illustrato spiccano alcuni sintomi fisici caratteristici, in particolare la diarrea muco-sanguinolenta influenzata dallo stato emotivo a cui occorrerà dare ampio rilievo nella indagine repertoriale. Riflettendo sul suo vissuto, la somatizzazione intestinale è probabilmente correlata al conflitto tra una istintualità libera e selvaggia ed il timore di un severo giudizio morale superegoico. Dal racconto infatti emergono anche sintomi e temi mentali significativi:

  • rabbia violenta: conflitti, insulti, scenate, sogni di bombe ed esplosioni;
  • libertà: madre soffocante, invasione del proprio spazio, indipendenza, natura come spazio di appartenenza, amore per gli animali liberi;
  • giudizio, errore ed espressione di sé: paura di essere giudicato debole, malato, di essere preso in giro, di essere escluso dalla gente a causa dei propri errori, di essere considerato pazzo o scemo, vigliacco o debole; difficoltà ad esprimersi per paura del giudizio, impulso a dire o fare cose senza avere il coraggio di farle;
  • animali selvatici: ricorrenti nei sogni e nell’immaginazione;
  • ricerca spirituale: guida spirituale, scelte spirituali, viaggi astrali.

 

Inquadramento del paziente, repertorizzazione e diagnosi

Il paziente è un “lesionale grave”, considerando la malattia psichiatrica che ha preceduto la comparsa della colite ulcerosa e le manifestazioni organiche che coinvolgono sì un viscere non vitale, ma in modo severo e pericoloso per la sopravvivenza.

L’habitus comportamentale è sicotico e ipercontrollante, con una componente sifilitica, caratterizzata da atteggiamenti distruttivi (la rabbia responsabile della malattia). Possiamo quindi formulare una osservazione prognostica: dopo la prescrizione del rimedio corretto, il terreno energetico del paziente transiterà attraverso una crisi di guarigione protratta di tipo esonerativo, in accordo con la Legge di Guarigione di Hering. Se rispettata, questa previsione ci permetterà, insieme ad altri parametri, di valutare la correttezza della prescrizione.

Dalla repertorizzazione emergono nelle prime posizioni Staphisagria e Lycopodium, i rimedi già assunti dal paziente: anche se rappresentano repertorialmente in maniera significativa la reattività psico-fisica addominale di Marco, al momento della visita sappiamo già che non sono stati in grado né di sciogliere i suoi nodi esistenziali, né di portare un beneficio fisico duraturo. Dovremo quindi individuare un rimedio che sia in grado di lavorare più in profondità. Consultando la Materia Medica per valutare i rimedi suggeriti dal repertorio ed approfondirne la conoscenza, mi soffermo su Falco peregrinus, che corrisponde alle tematiche di libertà, persecuzione e colpa riferite dal paziente, caratteristiche della famiglia omeopatica degli uccelli ed in particolare dei falchi.

La famiglia omeopatica degli uccelli e i Falchi

Secondo Shore1 e secondo una analisi sistematica delle estrazioni repertoriali dei rimedi da volatili, la famiglia omeopatica degli uccelli, dal punto di vista mentale, è caratterizzata dalla ricerca della libertà da tutto ciò che lega alla vita sulla terra, libertà dai problemi quotidiani e dalle relazioni, dagli impegni, dai pericoli, dai vincoli famigliari, dalle pulsioni istintuali (cibo, sesso). Per questi rimedi comunicazione e relazione con gli altri sono un peso: cibo, prole e sessualità li aiutano ad incarnarsi e costituiscono delle sfide esistenziali, con conseguente conflitto e somatizzazione. Spesso presentano tratti maniacali e difficoltà cognitive. Sono tormentati da scrupoli di coscienza eccessivi e da pregiudizi.

Nei volatili rapaci, in particolare, è presente un bisogno di autoaffermazione e di dominio sulla realtà, un desiderio di perfezione e saggezza, l’insofferenza alle critiche con conseguente rabbia, l’aspirazione a trascendere la condizione terrena, empatia con la natura e ipersensibilità sensoriale, sentimenti di umiliazione, vergogna, esclusione e abuso, sogni o sensazioni di volo, sensazioni di essere al di fuori del proprio corpo.

I sintomi fisici dei volatili comprendono:

  • cefalea con sensazione di pienezza o pressione, oppure di cranio aperto;
  • problematiche neurologiche di vario tipo;
  • pressione e dolore acuto a zigomi e mandibole, denti deboli o dolenti: secchezza oculare, mancanza di messa a fuoco, scomparsa della visione periferica o centrale;
  • perdita di equilibrio per i movimenti rotatori;
  • infiammazioni faringee con adenopatie;
  • disturbi dell’appetito, vomito facile, sete estrema;
  • riniti allergiche, secchezza delle mucose;
  • dolori lancinanti al petto, costrizione e oppressione toraciche, desiderio di respirare profondamente, dolori nevralgici lancinanti, trafittivi, oppure formicolii, spilli e tremori, dolori crampiformi a ondate, dolori del collo con rigidità e irradiazione a braccia, spalle e dorso; pesantezza, intorpidimento e prurito alle estremità.

Più specificamente, nella Materia Medica e nelle estrazioni repertoriali si descrivono i soggetti Falco come pazienti che rifiutano la sottomissione ad un’altra persona ed esprimono il desiderio di libertà con ribellione alle restrizioni; desiderano essere riconosciuti ed accettati e non sottoposti al giudizio altrui; dipendere dall’approvazione altrui li fa sentire limitati, impediti e ostacolati, e reagiscono con rabbia distruttiva. Parole chiave mentali polari di Falco Peregrinus e Cherrug sono apprensione/spensieratezza, chiarezza/confusione, sfiducia/affidamento, ma anche abbandono, umiliazione, vulnerabilità, rabbia, colpa.

Anche Haliaeetus leucocephalus, l’aquila calva americana, che emerge più avanti dalla repertorizzazione, è caratterizzata da tematiche di libertà ma le sue caratteristiche salienti (imparzialità, distacco emotivo, autarchia, osservazione senza pregiudizi emotivi, empatia senza emotività) sembrano non corrispondere alla tipologia del paziente.

Terapia – Follow up – Risultati

La patologia fisica intestinale è debolmente rappresentata nella materia medica di Falco peregrinus. Teniamo però presenti due aspetti: nei rimedi con sperimentazione limitata e con un ridotto numero di rubriche nel repertorio, alcuni capitoli sintomatologici sono spesso per forza di cose incompleti; d’altra parte, prescrivendo in base alla manifestazione intestinale, come già accaduto in precedenza, non è stato raggiunto l’obiettivo terapeutico, siamo quindi autorizzati a considerare in primis l’alto valore gerarchico dei sintomi mentali.

Alla luce di queste riflessioni, anche il sogno del falco ferito, inserito nel quadro di insieme, è assai suggestivo e potrebbe descrivere simbolicamente la ferita profonda di Marco; questo non significa che l’animale sognato abbia guidato di per sé la prescrizione: molti dei miei pazienti sognano falchi o altri animali, pur venendo curati con rimedi diversi!

La prescrizione di Falco peregrinus 30 CH ogni 15 giorni per due mesi promuove una transitoria reazione aggravativa psicofisica, seguita solo da un parziale beneficio; viene perciò sostituito con Falco cherrug 30CH.

Anche se questo rimedio è presente nel repertorio con pochissimi sintomi, molti dei quali sovrapponibili a Falco peregrinus, la sua Materia Medica è significativamente corrispondente al caso: desiderio di libertà, abusi e ferite profonde dell’infanzia, ricerca di accettazione, abbandono, dolore e rabbia, vergogna per la propria bisognosità; soprattutto quest’ultimo sintomo è tra quelli più peculiari e caratteristici del paziente, che alla visita successiva racconta:

  • Subito dopo la prima assunzione mi sono sentito molto rilassato; la mattina successiva ero molto lucido, riuscivo a vedere le situazioni dall’alto con chiarezza e tranquillità. Nei giorni seguenti è aumentata l’attività onirica: sogno cuccioli di lupo da proteggere, cervi attaccati da lupi. Sogno che nel cortile di casa ci sono piume di aquila per terra, segno di un duello col cane dei miei genitori.
  • Mi rendo conto che quando qualcuno fa delle affermazioni nei miei confronti che mi danno fastidio e incasso senza ribattere, mi innervosisco parecchio; mi arrabbio soprattutto con me stesso per non aver avuto la prontezza, la capacità, il coraggio di esprimere il mio dissenso; riesco a rispondere a tono solo se la situazione si prolunga e monta la rabbia.

 

Nelle settimane successive compare la prima reazione aggravativa intestinale associata a congiuntivite; il paziente prova tuttavia una sensazione di serenità, di “centratura”, le situazioni esterne lo influenzano meno, si sente più disinvolto nell’esprimere ciò che sente e pensa. Si manifestano rinite ed asma allergici che non aveva da anni, in forma non grave e transitoria.

Parallelamente al miglioramento del quadro intestinale e alla sensazione di maggiore serenità, Marco racconta anche tutta una serie di sogni che sembrano indicare un miglioramento:

  • sogna di “volteggiare senza gravità tra i pianeti; è una esperienza molto bella”, ma poi scende con i piedi per terra, si radica, e fa attenzione a non calpestare delle piccole tartarughe; un altro sogno di incarnazione e radicamento è quello in cui “un’icona della Madonna diventa un essere umano in carne e ossa”, o quello in cui con il padre fa dei lavori per ampliare l’orto;
  • gli animali che sogna divengono meno ostili (cavalli e zebre che giocano in acqua) e quando sono selvaggi assumono caratteristiche meno aggressive (api e vespe, oppure orsi adulti che non lo attaccano, o che comunque sono affrontabili); racconta per esempio: “ho sognato un cucciolo di cane ferito, lo prendo in braccio per coccolarlo, ma arrivano dei lupi che vogliono attaccare il cucciolo: urlo per scacciarli, sono determinato a difendere il mio cucciolo”;
  • emergono tematiche di accudimento e di tenerezza: “sogno due bambini albanesi per i quali provo affetto e vorrei fare loro da padre”;
  • continuano nei sogni le tematiche di libertà e prigionia, ma emerge come una novità positiva il tentativo di liberarsi dalle costrizioni: “insieme ai miei genitori e ad altre persone siamo prigionieri dei nazisti che ci umiliano e minacciano con le armi, ci privano delle coperte e dei generi di prima necessità: dovremmo ribellarci, anche se potremmo essere uccisi nella rivolta ne vale la pena”; “sono con amici, entra nella stanza mia madre, chiedo se può lasciarci soli, ma lei insiste per entrare; mi arrabbio e la spingo fuori, lei piange e dice di sentirsi sola; affermo che non è vero perché ha un marito”.

In un messaggio e-mail mi scrive del suo stato d’animo e delle sue riflessioni:

  • sono fiducioso, ho la forza per superare questo momento difficile: curo con amore la ferita che è in me senza arrabbiarmi, mi assumo questa responsabilità; mi sento meno vulnerabile e più centrato, meno sensibile ai giudizi delle altre persone;
  • ho capito che parte della mia frustrazione è dovuta al non sentirmi amato, mi dico che devo iniziare ad amarmi”;
  • mi diventa sempre più chiara l’importanza di esprimere le mie emozioni e i miei pensieri dandogli spazio, condividendo con gli amici il mio sentire interiore, esprimendo liberamente ciò che sono, abbandonando vecchi schemi; infatti esprimo con più fluidità ciò che penso e provo, ho meno freni inibitori mentali; sto prendendo coraggio nel raccontare il mio mondo interiore e ciò che sento e sono, scoprendo in questo una bellezza
  • sento che l’intestino sfoga con le scariche ciò che non riesco ad esprimere con parole e azioni.
  • in questo periodo mi capita ancora di innervosirmi molto, ma ora lo leggo in maniera positiva, sto lasciando emergere e fluire la rabbia.

 

Dopo il passaggio alla 200CH, compare per tre giorni febbre a 38° con un po’ di tosse secca notturna: da circa 20 anni non aveva uno stato febbrile così forte. Sente con maggiore intensità le emozioni e ogni tanto ha un po’ di difficoltà a gestirle.

Anche la colite ulcerosa si riaggrava nuovamente, sempre in modo transitorio, ma mettendo alla prova la fiducia del paziente nel percorso di cura. Nello stesso tempo, Marco si rende sempre di più conto che sta evolvendo sul piano della consapevolezza di sé e questo lo fa sentire positivo ed ottimista.

Anche in questo caso, il miglioramento fisico si muove in parallelo con l’evoluzione delle tematiche dei sogni: si fanno più frequenti le esperienze spirituali e di comunione con la natura (cieli stellati e costellazioni, cascate che nascondono grotte con cristalli lucenti, devozione alla Madre Terra).

Marco racconta infine anche due sogni di pacificazione:

  • sogno che vado a trovare i miei genitori, ci sono due gattini che accarezzo: uno è un po’ malaticcio e mi fa tenerezza, poi guardandomi intorno noto che nell’alloggio ci sono gatti di tutte le dimensioni;
  • sogno che sono in montagna con mio padre; vicino alla cima c’è un piccolo tratto di parete da scalare; sono bloccato e non riesco né a salire né a scendere; chiedo aiuto a mio padre che mi dà una mano permettendomi di arrivare in cima. Sono grato e gli voglio bene”.

La terapia iniziata nel 2018 con Falco cherrug è proseguita negli anni successivi ed è tuttora in corso; sono state utilizzate in progressione anche le potenze 1000K, 10.000K, 50.000K, 100.000K; ogni potenza è stata impiegata per alcuni mesi ed assunta con cadenza quindicinale. Dopo la crisi di guarigione innescata dalla 200CH la malattia del paziente si è evoluta positivamente ed ha consentito il raggiungimento di un equilibrio psico-fisico sostanziale, che ha permesso di diradare progressivamente l’utilizzo della mesalazina fino alla sua sospensione dall’inizio del 2022 ad oggi, al momento senza ulteriori ricadute. Purtroppo il paziente, piuttosto traumatizzato dalle esperienze ospedaliere, si rifiuta per il momento di eseguire ulteriori colonscopie, che potrebbero documentare e confermare anche un miglioramento del quadro infiammatorio: sta bene, non ha mai trascorso un periodo così lungo di benessere e remissione dei sintomi, e non è facile che si convinca a farla.

Discussione

Il caso illustrato si presta ad alcune considerazioni metodologiche, con punti di forza e criticità.

La scelta del rimedio, dal punto di vista metodologico, non si può mai basare esclusivamente sull’analisi repertoriale ma anche sulla consultazione della Materia Medica; in questo modo la diagnosi differenziale è più attendibile perché prende in considerazione il paziente nella sua interezza e complessità.

Anche in questo caso, una diagnosi fondata sulla sola analisi repertoriale non avrebbe consentito la miglior prescrizione per il paziente: avremmo scelto uno dei policresti presenti nelle prime posizioni ritenendo che potesse coprire l’intero quadro clinico.

Le prescrizioni precedenti, infatti, privilegiavano alcune rubriche che indirizzavano verso Lycopodium e Staphisagria: solo il follow-up ha smentito un’ipotesi, che sembrava inizialmente corretta.

La prescrizione di un “piccolo rimedio”, cioè di un rimedio poco sperimentato e poco prescritto, soprattutto se non è ancora noto al terapeuta, dovrebbe essere effettuata dopo che sono stati impiegati rimedi più noti e sperimentati, con una casistica clinica solida e una materia medica ampia. Se però il paziente non ha beneficio da queste prime prescrizioni, ampliare le nostre vedute e rivolgerci a rimedi poco noti può essere la strada giusta, come è stato nel caso di Marco.

Il testo di Shore non è una Materia Medica classica, comprende dati ed analisi relativi a nuovi rimedi ricavati da provings molto recenti. L’applicazione di queste conoscenze omeopatiche ha consentito un ottimo risultato terapeutico a testimonianza del fatto che l’ampliamento della Materia Medica sollecitato già dallo stesso Hahnemann può essere di grande utilità alla nostra pratica medica.

Alla prescrizione del rimedio che ha portato un maggiore beneficio si è arrivati poi, per così dire, per approssimazioni successive e grazie anche alla classificazione per famiglie dei rimedi omeopatici: il rimedio Falco peregrinus, emerso dalla repertorizzazione, per quanto scarsamente rappresentato nel repertorio, ha suggerito, grazie alla corrispondenza sintomatologica, la prescrizione di un rimedio minore, suo satellite, che si è dimostrato nel tempo più corrispondente alla totalità del paziente e quindi più utile al suo benessere.

Senza questo ragionamento non avremmo potuto effettuare una prescrizione difficoltosa e praticamente impossibile avvalendoci della sola consultazione repertoriale; il repertorio è stato tuttavia fondamentale nel suggerirci la direzione su cui indagare.

Le osservazioni prognostiche relative alla gravità lesionale del quadro ci hanno permesso di prevedere e valorizzare l’inevitabile aggravamento fisico esonerativo, che avrebbe altrimenti potuto essere scambiato per fallimento terapeutico, e ci ha consentito anche di sostenere il paziente in un frangente delicato del percorso di cura, offrendogli una lettura positiva della situazione che stava attraversando. Questo è un passaggio metodologico delicato perché è fondamentale non sottovalutare un sintomo peggiorativo, monitorando clinicamente il paziente con attenzione, dedicando tempo all’ascolto per inquadrare nell’ottica corretta ciò che sta accadendo, che deve essere commisurato al quadro patologico di partenza.

A guidarci in quel momento è stato anche il contemporaneo beneficio mentale che Marco stava ricevendo, assai suggestivo di una medicazione profonda del terreno: maggior centratura, maggior distacco emotivo, più disinvoltura nell’esprimersi, consapevolezza del perché inconscio dei sintomi fisici. Si è trattato di un effetto psichico più equilibrato della fugace sensazione sicotica di “forza e sicurezza” ottenuta coi due rimedi similari precedenti, che hanno agito solo sulla reattività psicofisica situazionale, stimolando in maniera parziale la Legge di Hering, senza attivarla in profondità.

 

Nel percorso di cura omeopatico spesso i sogni rivestono un grande valore diagnostico, soprattutto se non ci si limita alla loro pedissequa repertorizzazione ma ci si sforza di cogliere il loro significato (senza per questo effettuare un lavoro di interpretazione di competenza psicoanalitica). Il loro valore è ancora più grande durante il follow-up, quando i sogni ci indicano la direzione dell’evoluzione psico-emotiva del soggetto.

Nel caso di Marco, nei suoi sogni ricorrenti, così come nella realtà diurna, egli passa dalla paura e dal conflitto ad una condizione di coabitazione più serena con gli istinti (animali selvatici); lo stesso rapporto problematico con i genitori giunge ad una positiva conciliazione nei sogni come nella realtà. La “discesa al suolo” del paziente descritta nei sogni finali è significativa del suo ritorno alla realtà dei sentimenti e dei rapporti umani.

 Infine, per il bene del paziente, una terapia farmacologica efficace, soprattutto in caso di malattie severe, deve essere ridotta progressivamente in base ai risultati conseguiti col rimedio, non sospesa a prescindere da essi. In casi gravi come questo, infatti, l’interferenza farmacologica soppressiva è il male minore, perché consente al paziente di stare sufficientemente bene per poter proseguire nel suo percorso omeopatico: sarà il suo stesso corpo a segnalare che la necessità di ricorrere a queste terapie sta venendo meno.

Conclusioni

I dati anamnestici e di follow-up di un caso clinico in cui il rimedio si è rivelato il rimedio costituzionale del paziente possono essere utilizzati per ampliare la Materia Medica, soprattutto se il rimedio prescritto è poco sperimentato. È importante fare un distinguo: un caso clinico esemplificativo di un rimedio, piccolo o grande che sia, non è la mera prescrizione del rimedio stesso: la prescrizione di un rimedio che migliora il paziente è il primo passo, ma per considerarlo un caso clinico vero e proprio rappresentativo del rimedio in questione deve essere dimostrata la sua efficacia, secondo i criteri sopra esposti, per un periodo di tempo congruo (anni).

Un follow-up di diversi anni (che conferma la validità della prescrizione), ci offre delle informazioni aggiuntive che dovrebbero ricevere la stessa considerazione di quelle emerse dai proving. L’integrazione può essere considerata metodologicamente valida solo se il racconto del paziente viene trascritto con precisione, come accade nelle migliori sperimentazioni patogenetiche, con tutte le sfumature sintomatologiche ed i vissuti emotivi specifici.

Il proving, del resto, per giusti motivi etici, non può mai essere spinto oltre l’alterazione disfunzionale e non può fornirci dati clinici lesionali, che possono essere invece propri del caso vivo. Gli sperimentatori che producono sintomi durante un proving hanno solitamente un’idiosincrasia parziale, poiché il rimedio sperimentato nella stragrande maggioranza dei casi è per loro solo un similare (sono davvero poche le probabilità che uno sperimentatore assuma durante un proving il proprio rimedio costituzionale). Per questo motivo la distinzione tra rimedio situazionale e costituzionale (Simile e Simillimum) non ha un significato meramente accademico: i sintomi dei casi clinici trattati con un rimedio costituzionale sono davvero di elevato valore.

BIBLIOGRAFIA

Sauer, J.D. 1993. Historical geography of crop plants – a select roster. CRC Press, Boca Raton, Florida.

Environ Pollut. 2004 Sep;131(1):147-54. Related Articles, Links 

The effect of EDTA and citric acid on phytoremediation of Cd, Cr, and Ni from soil using Helianthus annuus.

Turgut C, Katie Pepe M, Cutright TJ.

Adnan Menderes University, Faculty of Agriculture, 09100 Aydin, Turkey.

Sunflower seed byproduct and its fractions for food application: An attempt to improve the sustainability of the oil process

Josemar Gonçalves de Oliveira Filho  1 , Mariana Buranelo Egea  2

Affiliations expand PMID: 33884624 DOI: 10.1111/1750-3841.15719

Daily consumption of γ-oryzanol-fortified canola oil, compared with unfortified canola and sunflower oils, resulted in a better improvement of certain cardiometabolic biomarkers of adult subjects with type 2 diabetes: a randomized controlled clinical trial

Bahareh Nikooyeh  1 , Azizollaah Zargaraan  2 , Samira Ebrahimof  1 , Ali Kalayi  1 , Maliheh Zahedirad  1 , Hootan Yazdani  1 , Marjan Rismanchi  1 , Taher Karami  3 , Marzieh Khazraei  4 , Ali Jafarpour  4 , Tirang R Neyestani  5

Affiliations expand PMID: 37817285 PMCID: PMC10563320 DOI: 10.1186/s40001-023-01409-8

This site uses cookies to offer you a better browsing experience. By browsing this website, you agree to our use of cookies.