“La diagnosi oscura” Case report

“La diagnosi oscura” Case report

Elisabetta Zanoli

Medico Veterinario – Omeopata  MODENA

Docente Scuola Omeopatica di Verona.

veterinari.giardini@virgilio.it

SUMMARY

The peculiarity of this case lies in the prescription method, which did not follow the usual rules of anamnestic collection and repertorization, which instead followed in hindsight. The case was not correlated with an allopathic clinical diagnosis. The patient, a 2-year-old cat, suddenly began to show profuse sialorrhea accompanied by tremors and locomotor ataxia. Treatment with Belladonna 30 CH led to the restoration of the state of health in 2 days. The follow-up is limited to just over a year, being the case of June 2023, but the clinical results are complete disappearance of the symptoms and improvement of the energy state of the animal which, during the disease, had been severely compromised. This clinical case highlights how the diagnosis of the disease is not always essential to prescribe an effective remedy. In cases like this, where it is not possible to use diagnostic aid, it may be sufficient to monitor the clinical symptoms, resulting from a profitable and adequate homeopathic prescription.

KEYWORDS

Belladonna, Case-report, Cat, Homeopathy, Veterinary Medicine

RIASSUNTO

La peculiarità di questo caso risiede nella modalità di prescrizione, che non si è attenuta alle consuete regole di raccolta anamnestica e repertorizzazione, che invece sono susseguite a posteriori. Il caso non è stato correlato da una diagnosi clinica allopatica.

La paziente, una gatta di 2 anni, inizia improvvisamente a manifestare scialorrea profusa accompagnata da tremori e atassia locomotoria.

Il trattamento con Belladonna 30 CH porta al ripristino dello stato di salute in 2 giorni.

Il follow up è limitato a poco più di un anno, essendo il caso di giugno 2023, ma i risultati clinici sono di completa scomparsa dei sintomi e miglioramento dello stato di energia dell’animale che, durante la malattia, si era fortemente compromesso.

Questo caso clinico evidenzia come la diagnosi di malattia non sia sempre indispensabile per prescrivere un rimedio efficace. In casi come questo, dove non è possibile avvalersi dell’ausilio diagnostico, può essere sufficiente monitorare la sintomatologia clinica, conseguente ad una prescrizione omeopatica proficua e adeguata.

 

PAROLE CHIAVE

* Linee guida, Ca.Re.vet

Belladonna, Case-report, Gatto, Omeopatia, Medicina Veterinaria

INTRODUZIONE
La mancanza di una diagnosi clinica relativa alle manifestazioni sintomatologiche del paziente non ha impedito di scegliere e somministrare un rimedio omeopatico. Lo stesso ha prodotto uno stato di riequilibrio nell’organismo permettendo di ripristinare una situazione compatibile con la sopravvivenza.

IL CASO CLINICO

PRESENTAZIONE DEL CASO
La paziente in questione è una gattina europea di 2 anni che ha da poco partorito due cuccioli e sta allattando. La gattina si chiama Panna ed è paziente di un collega con cui collaboro. La vedo casualmente mentre è ricoverata presso il suo ambulatorio. Panna si presenta seduta, pressoché immobile, sguardo fisso e perso nel vuoto, con una scialorrea profusa che le bagna tutto il petto. Non reagisce ai richiami, sembra assente e apatica. Il collega mi racconta che ha iniziato a manifestare la sintomatologia il 9 giugno 2023, ad un mese preciso dalla nascita dei suoi cuccioli. Non si alimenta e non beve. (Fig. 1)

ANAMNESI
Racconto spontaneo della referente.
“E’ stata adottata all’età di 2 mesi da una vicina di casa. Sin da piccola ha presentato occasionalmente una strana salivazione ma le manifestazioni cliniche si sono presentate dopo che ha avuto i piccoli. Ogni tanto sin dai primi mesi di vita, mostrava scialorrea che le causava una giornata in stato di apatia ferma accovacciata e senza alimentarsi, poi lentamente nell’arco di 24 ore ritornava vigile e vitale. Nessun altro sintomo. Nessun altro problema fisico. Prima gravidanza 8 maggio 2023 e lei è stata male il 9 giugno 2023. Parto normale, senza problemi e una dedizione pazzesca ai piccoli anche quando stava male, appena miagolavano correva anche se non ci vedeva (pupille dilatate) correva e sbandava. Successivamente ha iniziato a sbavare, si bagnava tutto il petto, aveva lo sguardo fisso, ondeggiava lateralmente come un fuscello, senza muoversi. Non appena sentiva qualche rumore sembrava un leone, cercava di attaccare. In quella circostanza i piccoli avevano paura. Non sono mai riuscita a vedere se con i cuccioli era aggressiva. La proprietaria riferisce che in seguito la gatta è stata portata dal veterinario e ricoverata per giorni. Dimessa con terapia farmacologica a base di fenobarbitale e metoclopramide. Non si alimentava e non beveva spontaneamente. Il 17/07/2023 ha avuto uno scompenso importante, oltre al quadro clinico descritto precedentemente, le zampe posteriori si sono gonfiate enormemente. Un prurito improvviso e inarrestabile alle orecchie e sopra agli occhi ha causato a seguito del grattamento, ferite e lesioni cutanee (Figg. 2-3).

Inizialmente stava fuori durante il giorno e tornava la sera come distrutta, con scialorrea e abbattimento. Si è provato a farla bere forzatamente ma non apriva la bocca, era serrata e non riusciva a deglutire. Ringhiava solo se sentiva qualcuno che si avvicinava, come per attaccare, ma non ne avrebbe avuto la forza. Quando l’ho portata in ambulatorio, come l’ho buttata dentro al trasportino così è rimasta, sembrava quasi paralizzata ed è rimasta così fin quando è stata aperta la gabbietta e la gatta è passata direttamente dal trance in cui si trovava a reagire di scatto e aggredire l’assistente. In casa barcollava, piegava le zampe anteriori tenendo il posteriore basso e andando a sbattere contro gli ostacoli come se non vedesse. Il suo carattere sembrava improvvisamente cambiato, non era più la gatta di un tempo. E’ sempre stata buonissima e affettuosa. Durante queste crisi le orecchie erano bollenti, diventavano rosse e sembrava avesse la febbre anche se la temperatura risultava normale.”

CENNI E SINTOMI CLINICI ALLA PRIMA VISITA
Dal punto di vista diagnostico sono stati effettuati esami ematici, sia per valutare lo stato di salute generale dell’animale quanto per escludere la possibilità di una eclampsia puerpuerale, primissima ipotesi prospettata per la correlazione con l’allattamento.

Linee guida, Ca.Re.vet

Esclusa questa ipotesi, di fronte al quadro di leucocitosi il collega imposta una terapia a base di Enrofloxacina, Benzilpenicillina Benzatinica + Diidrostreptomicina e Metilprednisolone. A seguito del permanere dei sintomi il veterinario suppone un possibile stato convulsivo caratterizzato da crisi parziali e prescrive il Fenobarbitale, associato a Metoclopramide al bisogno, in caso di vomito.

Personalmente non ho avuto modo di visitare la gatta in questa fase.

Successivamente le ipotesi diagnostiche ventilate sono state di possibili crisi convulsive parziali, di sindrome neurologica, di intossicazione o di encefalite-meningite ma nessun accertamento più approfondito è stato effettuato.

Non essendo arrivati ad una diagnosi, è difficile fare delle ipotesi prognostiche sebbene la situazione si sia presentata da subito molto grave per l’impossibilità di alimentarsi e per l’estrema pericolosità che questo comporta. In ogni caso la patologia appare talmente invalidante da non risultare, nel medio e lungo periodo, compatibile con la vita. In seguito alla somministrazione del rimedio la gatta recupera completamente tutte le sue funzioni psico-fisiche sbilanciando in questo modo la  prognosi omeopatica in senso favorevole.

METODOLOGIA DELLA RACCOLTA DEL CASO
La metodologia omeopatica con cui si è affrontato questo caso clinico richiede una precisazione.  Il fatto che la gatta non fosse una mia paziente e io sia venuta a conoscenza della sua condizione clinica in modo del tutto casuale non ha prodotto un’indagine omeopatica classica. Mi sono basata, per la prescrizione del rimedio, esclusivamente su un paio di dettagli sintomatologici che mi sono stati raccontati dal collega. L’approccio omeopatico è  di tipo classico unicista.

I sintomi che nell’immediato mi hanno fatto pensare al rimedio che ho prescritto sono stati:

Occhi-pupille-dilatate

Mente-attaccare gli altri, desiderio di

Mente-violento,veemente

Nella repertorizzazione avvenuta a posteriori, dopo aver raccolto anche la testimonianza della proprietaria sulla situazione anamnestica precedente, sono stati inseriti altri sintomi.

REPERTORIZZAZIONE
Il metodo utilizzato è quello classico appreso alla Scuola di Medicina Omeopatica di Verona, espresso su software Radar Opus, Repertorio Sinthesys Treasure Edition Italian ( F. Schroyens) Adonis. La somma di sintomi e gradi viene considerata nella valutazione e scelta del rimedio omeopatico da somministrare.

Rimedio prescritto Belladonna 30CH in granuli, bid. Faccio sciogliere 3 granuli in un bicchiere di acqua, mescolare la soluzione e somministrare 0,5 ml per bocca, lontano dal pasto, mattino e sera. Nessun’altra prescrizione o indicazione particolare.

Nessuna terapia allopatica in corso.

FOLLOW UP
26 /07/23 Inizio della terapia omeopatica.

28/07/23 Dopo 2 giorni di Belladonna alla 30CH bid, tutti i sintomi scompaiono. La gatta è ancora ricoverata presso il collega che vuole verificare che il miglioramento non sia provvisorio. Viene dimessa il primo agosto con l’indicazione di proseguire la terapia.

10/08/23   Passiamo ad una sola somministrazione giornaliera e la gatta continua a stare bene.

20/08/23 Poiché la situazione è stabile prescrivo il rimedio una volta a settimana.

23/08/23 Si manifesta una piccola crisi con presenza di bava. Faccio somministrare la Belladonna ripetutamente nell’immediato e proseguire a giorni alterni fino al 17 di ottobre 2023. Non ho ritenuto opportuno interrompere la somministrazione del rimedio perché questa crisi si è manifestata dopo tre giorni che era stato sospeso, avendo modificato la posologia il 20 Agosto. Ho valutato l’episodio come una riacutizzazione della malattia di origine ed ho deciso di proseguire con la terapia perché convinta di trovarmi di fronte ad una patologia grave che necessita di un sostegno costante.

17/10/23 A 3 mesi dall’inizio della terapia la situazione clinica rimane stabile e inalterata, quando la proprietaria mi informa che Panna non sta bene. Presenta molta scialorrea, barcolla e gli occhi neri sono midriatici. Non mangia e non beve dal giorno precedente quando ha iniziato a manifestare la scialorrea. Faccio somministrare Belladonna 30CH in plus e chiedo alla proprietaria di procurarsi la 1LM (trova in commercio solo la 3LM). Alle 12:31 sembra peggiorata la bava ma un po’ meglio la midriasi e il barcollamento. Alle 15:19 la gatta non ha più gli occhi dilatati e si dirige alle ciotole per bere e mangiare. Non barcolla più, i movimenti sono lenti ma si lecca il mantello, sintomo di benessere che precedentemente non faceva. Questa è una ricomparsa della sintomatologia, sempre identica nelle sue manifestazioni, che potrebbe essere indotta dalla ridotta sensibilità energetica del paziente, non più in risonanza con una 30 CH.  E’ evidente che l’intensità e la durata della crisi non sono neanche lontanamente paragonabili al quadro originario di malattia. Ho volutamente inserito gli orari a conferma della rapidità di miglioramento dopo la somministrazione del rimedio.

18/10/23   

Miglioramento in atto evidente.

Continuiamo ancora con la somministrazione 30CH sid. Non sospendo il rimedio per evitare una possibile ricaduta. Faccio proseguire con la potenza che fino ad ora si è dimostrata efficace perché, prima di cambiarla, voglio essere sicura che abbia davvero esaurito la sua azione.

22/11/23 

Alle ore 7:30 del mattino si presenta una crisi con scialorrea e piccoli barcollamenti.

Somministro la Belladonna 3LM in gocce. 3 gocce, previa succussione, in un bicchiere di acqua, e di questo 0,5 ml per bocca una volta al giorno, lontano dal pasto. La proprietaria rientra alle 12:23 e mi dice che è molto migliorata, ha mangiato e bevuto. Ritengo necessario aumentare la potenza del rimedio perché, dopo che la paziente ha risposto bene per diversi mesi alla 30CH, mi sembra che questa non tenga più sufficientemente sotto controllo la patologia.  La potenza di un rimedio, dopo un certo periodo di tempo, esaurisce la sua azione perché la sensibilità del paziente a quella diluizione è diminuita.

23/11/24. Alle 19 ricompare la scialorrea, faccio somministrare un’altra dose di rimedio e al mattino non ha più nulla.

30/11-1/12/23 Improvvisamente Panna ha iniziato a tremare e barcollare senza mostrare scialorrea. Movimenti scoordinati. Riesce a mangiare, è vigile, ha le pupille dilatate e trema. Faccio dare Belladonna più volte nell’arco della giornata. Il mattino successivo la situazione non è ancora risolta e faccio preparare una soluzione con 2 granuli della 30CH e 2 gocce della 3Lm insieme. Non si alimenta e non mangia. Alle 13:22 inizia a stare decisamente meglio, trema solo un po’ con il posteriore. Alle 16:35 la situazione è tornata normale. In questa occasione la crisi si è protratta più a lungo.

8/01/24 In perfetta forma.

10/02/24 Intervento di ovariectomia. Ho fatto riprendere la posologia giornaliera, anche se è da un po’ che non ha ricadute, perché considero la sterilizzazione un evento stressante e non vorrei potesse scatenare una nuova crisi. Panna non ha manifestato nessuno scompenso.

4/03/24 Panna oggi ha scialorrea, non ha mangiato ed è calmissima. Faccio ridare la soluzione in plus e si riprende.

12/04/24 La micia non sta bene, la proprietaria ha provato a gestirla autonomamente ma non è migliorata. Le faccio iniziare la 6 LM, 3 granuli in 1 bicchiere di acqua e di questo 0,5 ml.

16-18-19-23/4/24 Panna è mogia, mangia ma dorme molto. Barcollamenti e un po’ di bavetta. Il tutto intervallato da momenti di normalità. Distanziamo le somministrazioni ogni 3 giorni e i sintomi rientrano.

03/10/24 Ultimo follow up. La micia sta bene ormai da un po’ e decidiamo di distanziare ulteriormente le somministrazioni ad 1 ogni 5 giorni.

RISULTATI
Non ci sono stati aggravamenti omeopatici, né all’inizio della terapia, né durante il follow up, perché la presunta lesionalità dell’animale era elevata e questo risponde alla 4a osservazione prognostica di Kent “Assenza di aggravamento e guarigione del sintomo” in cui la patologia è talmente grave, assieme alla compromissione dello stato energetico dell’animale, da non consentire una reazione organica di aggravamento. Ricordiamo sempre che gli aggravamenti sono crisi di guarigione e riflettono il tentativo dell’organismo di riparare un danno. Il rimedio risulta ben tollerato. Al momento attuale non si sono presentati nuovi sintomi e non mi aspetto comparsa di vecchi sintomi in quanto il quadro clinico di questo animale prima della comparsa di questa malattia era di un animale apparentemente sano. La ricaduta che si è verificata il 17 ottobre 2023 ha portato alla manifestazione di sintomi che si sono presentati con una intensità e una durata nettamente inferiori rispetto agli episodi precedenti la cura omeopatica. La fase dei sintomi invalidanti è durata poco più di una giornata e la gatta si è ripresa velocemente.  All’ultimo follow up Panna è in equilibrio, salvo qualche breve manifestazione di scialorrea a cui segue un atteggiamento di maggiore tranquillità.

Riporta la proprietaria: “Da quando ha iniziato ad assumere Belladonna, Panna è tornata normale come carattere e non ha più avuto episodi di aggressività.                                                                                                                                     “E’ tornata quella di una volta scrive – e ha ripreso le abitudini che aveva prima di stare male come venire a dormire con me sul letto, cosa che non faceva più. Ha sempre mangiato pochissimo e non è cambiata in questo, quando le do il rimedio si rilassa, si mette a terra e dorme, il giorno in cui non lo somministro mi chiede di uscire.”

DISCUSSIONE
Ritengo questo caso clinico emblematico di quanto l’omeopatia possa agire in maniera rapida e profonda anche in situazioni tanto complesse da non aver ottenuto nessun tipo di miglioramento con i trattamenti allopatici. Inoltre, non essere in presenza di una diagnosi clinica certa, costituisce un grande limite per l’approccio terapeutico tradizionale, mentre non comporta alcuna difficoltà nella valutazione del quadro omeopatico e nella prescrizione del rimedio. Un limite intrinseco a questo caso può essere rappresentato dal fatto che non ero il veterinario curante dell’animale, non lo conoscevo in modo approfondito e tanto meno avrei potuto proporre alla cliente del collega una visita omeopatica. Quando ho correlato quel paio di sintomi per me così distintivi con Belladonna, ho potuto sfruttare il meraviglioso privilegio di seguire l’insegnamento di Hahnemman di utilizzare i sintomi peculiari e caratteristici di ogni rimedio.

La scelta dei sintomi, inizialmente, è stata determinata da quei pochi che mi erano stati descritti e che poi si sono rivelati determinanti. Altri da valutare non ce n’erano. In seconda istanza ho raccolto l’anamnesi a posteriori ma è stata un’ulteriore conferma degli stessi sintomi che avevo già considerato. Nella fattispecie erano quelli che Panna aveva presentato al momento in cui l’avevo incontrata, alcuni dei quali già comparsi quando era piccola. Dal punto di vista mentale ho dato rilevanza a questi attacchi di aggressività improvvisa verso i familiari e verso i suoi piccoli proprio perché, caratterialmente, è sempre stata docile, accudente e affettuosa nei confronti di tutti. Come espressioni fisiche, le manifestazioni prodromiche di scialorrea che precedono la comparsa dello stato di malessere sono interessanti dal punto di vista omeopatico, così come la dilatazione delle pupille durante le crisi, accompagnata da evidente riduzione del visus. Infine il trisma mandibolare, che impedisce ai proprietari di aprirle la bocca per cercare di alimentarla forzatamente. Ho cercato di approfondire le modalità di miglioramento ed aggravamento dei sintomi ma la proprietaria non ha saputo indicarmi alcuna incidenza particolare.

Faccio ora una riflessione sulla diagnosi differenziale dei rimedi emersi dalla repertorizzazione a posteriori. Tra i rimedi principali spiccano le Solanaceae tossiche, le quali condividono tra loro molti sintomi fisici, come la midriasi pupillare, le convulsioni, la difficoltà alla deglutizione oltre alle caratteristiche manifestazioni di aggressività repentine. E’ difficile valutare in modo obiettivo se possa essere meglio Belladonna o Stramonium, ma i tratti mentali di Belladonna confermano pienamente la scelta di questo medicamento. Il rimedio si abbina ad un animale dolce ed affettuoso che ama il contatto e le carezze. E’ caratterizzato dall’essere estremamente accudente nei confronti della prole. La risposta positiva che ha prodotto Belladonna sulla gatta non lascia dubbi sulla correttezza del rimedio anche se, al presentarsi delle crisi, io stessa ho ipotizzato la possibilità di considerare un’altra solanacea. Poiché il miglioramento, proseguendo con Belladonna, non ha mai tardato a manifestarsi, non ho più messo in dubbio la sua scelta. Non ho trattato Plumbum, Lachesis e gli altri rimedi per mancanza di corrispondenza con il quadro generale.

Per la posologia mi sono attenuta alla scelta di una potenza medio-bassa, la 30CH. La valutazione della potenza dipende dalla natura della malattia, dall’energia vitale del paziente e dal tipo di rimedio da somministrare.  La mancanza di una diagnosi non mi ha permesso a priori di classificare questa patologia come lesionale ma la gravità delle manifestazioni mi ha fatto supporre che potesse esserlo, inoltre la potenza 30CH mi ha dato la possibilità di osservare il grado di reattività della paziente dal punto di vista energetico. Questa mi avrebbe permesso di capire se il rimedio era giusto senza aspettarmi aggravamenti troppo violenti o lunghi da gestire. Inizialmente ho deciso di sollecitare un po’ il sistema prescrivendo il rimedio tutti i giorni, 2 volte al giorno. A seguito dell’evoluzione e del miglioramento della condizione clinica sono passata ad 1 volta al giorno ed infine ad 1 volta a settimana. Durante le riacutizzazioni ho fatto somministrare il rimedio in plus diverse volte al giorno fino al miglioramento dei sintomi. Per 6 mesi la sintomatologia è stata mantenuta sotto controllo grazie alla 30CH. Quando hanno iniziato a manifestarsi crisi sempre più frequenti ho deciso di passare alle LM. Per la loro modalità di preparazione, che prevede una diluizione elevata con un basso numero di succussioni, agiscono più in profondità ed hanno un’azione più rapida. Anch’esse non scevre dal produrre aggravamenti ma la sospensione del rimedio riporta in poco tempo la situazione allo stato precedente.  La proprietaria ha reperito solo la 3 e la 6LM. Il 22 Novembre 2023 inizia la somministrazione di Belladonna 3LM sid, 3 gocce in un bicchiere di acqua, di questa 0,5 ml per os. A dicembre passo a somministrazioni a giorni alterni. Febbraio ogni 3 giorni. A marzo si presentano diversi episodi di crisi, seppur leggere. Da aprile iniziamo la 6LM in granuli tutti i giorni poi diradiamo progressivamente passando ad un paio di volte a settimana.  Ad Ottobre 2024 la posologia è di 1 somministrazione ogni 5 giorni.

La prognosi allopatica è sicuramente sfavorevole in quanto ancora, seppur raramente e in modo più leggero, si manifestano ricadute. Considerando che nessuna delle terapie farmacologiche ha fornito alcun tipo di miglioramento, la sopravvivenza di Panna sarebbe stata compromessa. L’utilizzo del rimedio omeopatico ha permesso di compensare una situazione di alti e bassi che perdura da ormai più di un anno e che deve essere ancora chiarita.

L’evidenza obiettiva dei risultati si può misurare esclusivamente dal punto di vista clinico poiché le indagini ematologiche effettuate alla comparsa dei sintomi non hanno rilevato alterazioni significative e non ne sono state ripetute altre.

CONCLUSIONI
Questo caso regala una fotografia, attraverso i numerosi video prodotti, che non lascia alcun dubbio sull’efficacia terapeutica dell’omeopatia. Un trattamento estemporaneo, suggerito ad un collega allopata, per trattare una gattina la cui proprietaria non aveva mai sentito parlare di omeopatia…e che quando ha visto i risultati, ha gridato “Al miracolo!!

BIBLIOGRAFIA
Boericke W., Pocket manual of homeopathic materia medica, New Delhi 1984

De Schepper L., Gestione del Simillimum Omeopatico, Edizioni Salus 2009, Padova

Hodiamont G., Trattato di farmacologia omeopatica. Tomo secondo. Nuova Ipsa 2004

Morrison R.D., Manuale guida ai sintomi chiave e di conferma,Galeazzi 1998

Rigamonti B., Manuale di Omeopatia nel cane e nel gatto, Urra 2009

Vermeulen F., Materia medica omeopatica sinottica, vol 1 Emryss, Haarlem 2004

CONSENSO
Il materiale viene pubblicato previa autorizzazione scritta della proprietaria.

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