Rosa e l’orticaria

Storie di omeopatia quotidiana Guarigioni in breve raccontate dagli omeopati italiani (e non)

cura di:

Marco Colla
Medico Chirurgo – Omeopata BIELLA
Docente Scuola di Medicina Omeopatica Similia Similibus di Torino
studio@marcocolla.it

Monica Delucchi
Medico Chirurgo – Omeopata GENOVA/BRESCIA
Docente Scuola di Omeopatia Centro Studi La Ruota di Milano
monica.delucchi.csr@gmail.com

Rosa e l’orticaria

Fiorenza Rocca

Medico Chirurgo, Omeopata, Cuneo

fiorenza.rocca@hotmail.com

Rosa, nome di fantasia di una bimba di 7 anni, si presenta nel mio studio per un problema di orticaria insorta nell’aprile 2023.

Una ventina di giorni prima aveva avuto un’influenza e il tampone per rilevare la presenza dello streptococco effettuato dalla pediatra era risultato positivo. Aveva assunto amoxicillina per 7 giorni e dopo 10 giorni era comparsa un’orticaria diffusa su tutto il corpo, trattata con probiotici, antistaminico e steroide. L’orticaria scompare per una decina di giorni, poi ricompare nuovamente, soprattutto di tardo pomeriggio o sera.

Rosa mangia spesso nocciole e frutta secca in genere. Ama la pasta al pesto che mangia di frequente. Non beve molta acqua.

Ha un alvo irregolare, va a giorni alterni con feci molli, non maleodoranti; soffre di flatulenza e a volte ha l’alito pesante.

Ha sofferto di insonnia notturna per un periodo dopo una litigata dei genitori a cui lei ha assistito. In generale però dorme tanto, ha un sonno profondo; a volte fa incubi, soffre di bruxismo (sta facendo un percorso con l’odontoiatra), si rigira molto nel letto. Parla nel sonno. Non ha problemi a dormire fuori casa, ma vuole sempre un adulto accanto che le dia la mano per addormentarsi. Da piccola dormiva in fascia, mai da sola nella culla.

Fino a 2 anni è stata allattata al seno per dormire al pomeriggio e di notte, si addormentava solo in braccio. Desidera le coccole al risveglio: la mamma si corica e lei si adagia sopra di lei. Anche durante il pasto spesso va in braccio alla mamma.

Il suo carattere è determinato, ama il contatto fisico e le coccole. Quando si rompe il ghiaccio, durante la visita mi viene vicino e mi abbraccia.

La mamma riferisce episodi in cui si arrabbia, ma trattiene la rabbia dentro di sé; le esplosioni sono rivolte soprattutto verso il papà che la punzecchia dicendo che è troppo impulsiva, che deve essere più prudente e meno diretta con gli altri.

Alla vista del sangue sviene.

Ama la compagnia e non le piace giocare da sola; fatica a legare e socializzare con i coetanei o con i bimbi più grandi, mentre predilige relazioni con i piccoli, in cui cerca di prendersi cura di loro. Nei gruppi numerosi fatica a prendersi il suo posto, ma per lei la cosa più brutta al mondo è non avere amici. Ama primeggiare e dettare le regole del gioco. Essendo figlia unica, gioca anche tanto con i nonni: lei decide il gioco e il nonno fa ciò che lei vuole.

Se richiamata, fa la risentita e si offende facilmente se le viene fatto notare un suo errore, che fatica ad ammettere e cerca scuse per giustificarsi. Puntualizza invece come una “maestrina” gli errori degli altri.

Non vorrebbe avere fratelli perché le ruberebbero i giochi, ma da un lato le piacerebbero per giocare assieme. È molto diffidente nei confronti di chi non conosce.

Ama i cavalli, le piace sia cavalcarli sia prendersi cura di loro. Le piace il canguro per il marsupio, la volpe le piace per i suoi colori.

Ha paura delle vespe, cimici, insetti, quelli che pungono soprattutto, ma la sua paura più grande è che “la rubino”.

Vorrebbe avere un animale in casa.

Le piace l’azzurro… come il cielo!

Ha un’ottima manualità. Ama cantare. Vuole fare tutto da sola senza aiuto: “faccio io” è il suo motto. Ha un buon eloquio fluente e appropriato, precoce per la sua età. La mamma ci dice che sta vivendo un momento di cambiamento che la sta scombinando: sono in procinto di partire i lavori di ristrutturazione della casa e per alcuni mesi dovranno andar a vivere in un altro alloggio. Mentre la mamma mi racconta questo la bimba le si aggrappa al collo, prende la sciarpa che indossa la mamma e ci si avvolge, come a creare un tutt’uno con lei.

In anamnesi si riferiscono otiti recidivanti, mal di testa. In inverno frequentemente ha episodi di febbre molto alta, con interessamento delle vie aeree. Nel periodo di Natale spesso ha un episodio influenzale con febbre alta. La febbre sale fino ai 39,5/40°C soprattutto di sera e di notte, quando si sfebbra ha importanti incubi, in cui si alza sul letto, apre gli occhi e farfuglia.

Ha sofferto fino ai 6 mesi di un pianto inconsolabile che aumentava nel tardo pomeriggio/sera e trovava consolazione, ma solo parziale, stando a contatto con la mamma in una fascia tutto il giorno: questo pianto inconsolabile era stato attribuito a un reflusso gastrico non responsivo alla terapia medica.

Dice che ci è rimasta male perché si aspettava che durante la visita leggessimo insieme per intero il questionario conoscitivo che aveva compilato insieme alla mamma prima che ci incontrassimo.

Durante la visita compare l’orticaria. All’esame obiettivo non vi è null’altro da segnalare anche a livello addominale e cutaneo, se non pelle estremamente secca che tende a desquamare facilmente.

Prescrivo Staphysagria 5CH 5 gocce 1 volta a settimana per 3 mesi prima di dormire.

I sintomi che mi hanno guidato alla scelta di Staphysagria in una prima repertorizzazione sono quelli relativi all’eruzione cutanea e la rabbia trattenuta, l’irritabilità, l’orgoglio.

Ritorna per una seconda visita a settembre.

Ci sono stati alcuni episodi di orticaria, soprattutto sulle gambe, alla fine della scuola prima di partire per le vacanze. L’inizio degli episodi è soprattutto notturno. Ha cercato di eliminare il cibo istamino-liberatore e quando ha mangiato il polpo ha avuto un episodio. Ha preso i pidocchi, mai avuto in precedenza.

Due giorni prima dell’inizio della scuola aveva avuto un febbrone, con incubi notturni, deliri in cui si irrigidiva, diventava olivastra in viso: ne aveva 4-5 episodi per notte e nelle sere successive prima di andare a dormire aveva paura di avere incubi. Quando si sfebbrava sudava molto.

Cambio la prescrizione e somministro Belladonna 5CH per la presenza di deliri febbrili, la storia di otiti e mal di testa, la frequente rinofaringite col primo freddo.

Ritengo significative anche la paura di essere rapita e che le rubino gli oggetti, i sogni di cadere, il peggioramento notturno dei sintomi con sonno agitato, in cui parla e si muove.

Quando torna a dicembre, la mamma mi dice che non ha più avuto orticaria, ma ci sono stati episodi di angoscia intensa e di pavor notturno, correlati ad episodi febbrili o eventi stressanti diurni.

In questi mesi è emerso il suo carattere impositivo e il non voler sbagliare mai. È sempre desiderosa di coccole, soprattutto materne.

Nell’estate ha fatto fatica a legare con i suoi coetanei, mentre si è affezionata maggiormente agli educatori. A casa ci sono stati poi episodi di sfogo della rabbia, soprattutto se percepiva un clima teso tra i genitori.

Rivedo il caso daccapo e, da ciò che vedo e che mi raccontano dopo assunzioni ripetute di Belladonna, penso di aver provocato la scomparsa del sintomo fisico cutaneo, ma un peggioramento dello stato mentale: l’angoscia notturna fino al pavor che denota una sofferenza mentale importante, l’aggravamento dei sintomi mentali e fisici soprattutto di notte, l’indole autoritaria, sicura, da maestrina, così enfatizzata nell’ultimo periodo.

Credo quindi di aver prescritto un rimedio solo parziale, come già successo con Staphysagria, e alla lunga soppressivo, quindi, dopo attenta rivalutazione del caso e dopo aver ampliato la repertorizzazione, decido di sostituire Belladonna con Crotalus horridus.

Nella repertorizzazione compare ai primi posti Lachesis, il grande policresto della famiglia dei serpenti. Rosa ha effettivamente molte delle caratteristiche di questa famiglia omeopatica:

  • il tema della pelle e del contatto, le coccole (la consolazione stando in braccio nella fascia, il canguro che sta nel marsupio, il rapporto simbiotico con la mamma…);
  • il tema dell’abbandono (ha paura di essere lasciata sola e rapita);
  • la loquacità spiccata;
  • la rabbia repressa e trattenuta (che la accomuna a Staphysagria e alle solanacee), che si manifesta sotto forma di orticaria.

Nella nuova griglia repertoriale compaiono infatti sia Staphysagria che Belladonna, anche se in posizioni più distanti. Compare però un altro serpente, Crotalus horridus, che si caratterizza in modo un po’diverso da Lachesis e a mio parere più vicino a quelli che sono i temi di Rosa, soprattutto il tema della diffidenza.

Questa diffidenza spiccata sembra quasi paradossale in una bimba che appare tutta coccole quando è con la mamma e con le persone amiche, mentre sta alla larga da chi non conosce; il mondo è pericoloso, può essere “rubata”, ha paura di non avere amici perché se non hai amici sei sola in mezzo a chi amico non è. Crotalus è classicamente il serpente che in scompenso vede nemici ovunque. Singolare è anche la segnalazione repertoriale dell’aggravamento alla vista del sangue.

Prescrivo quindi Crotalus horridus 5CH (5 gocce una volta a settimana per 3 mesi)

Torna ad aprile, dopo un anno dalla prima visita, con un’obiettività completamente negativa. C’è stato un solo episodio febbrile, seguito dopo una settimana da un’eruzione di orticaria fugace e non intensa. Da quel momento non ha più avuto episodi di orticaria, durante l’inverno ha avuto solo raffreddori guariti rapidamente.

È stata più tranquilla. È rimasta permalosa e si arrabbia sempre con i genitori, soprattutto con il papà. Fa volentieri sport ed è più serena e interviene meno nelle discussioni dei genitori.

Il percorso con l’ortodontista sta procedendo svelto, più rapidamente rispetto alla media.

Confermo il rimedio Crotalus horridus al 7CH, 5 gocce 1 volta a settimana per 3 mesi. Il processo di guarigione sta avvenendo: al miglioramento dei sintomi fisici si associa una maggior serenità e stabilità emotiva.

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